Massimo Montanari, "Gli Album di Repubblica" 10/5/2002, 10 maggio 2002
Nella tomba del nobile architetto Kha (Egitto, 1400 a. C.), anfore piene di vino, sale, aglio, cipolle, datteri, uva, miele, ginepro, semi di cumino
Nella tomba del nobile architetto Kha (Egitto, 1400 a. C.), anfore piene di vino, sale, aglio, cipolle, datteri, uva, miele, ginepro, semi di cumino. Gli antichi egizi consumavano molta carne (in genere di pecore, bovini e selvaggina), nella Grecia classica invece l’alimento più importante era un pane d’orzo detto ”maza” accompagnato da olio, miele o latte. Tra i contadini era molto apprezzata una bibita rinfrescante detta ”kikeòn” (una miscela di menta e fior di farina); la carne si mangiava soprattutto in occasione dei sacrifici, ma a tavola non mancavano mai ceci, lenticchie e veccia. Nell’antica Roma le ”cenae” consistevano in tre portate: la ”gustatio” (a base di uova, olive, pane e vino mielato), la cena (carne di maiale) e le secundae mensae” (noci o frutta fresca, fichi secchi, ostriche, molluschi, vino dolce e altre ghiottonerie).