Michajl Bulgakov, Il Maestro e Margherita, Newton, 10 maggio 2002
Michail Bulgakov nasce a Kiev, attuale capitale dell’Ucraina, nel 1891, e si laurea in medicina. figlio di un teologo
Michail Bulgakov nasce a Kiev, attuale capitale dell’Ucraina, nel 1891, e si laurea in medicina. figlio di un teologo. Verso al fine della rivoluzione, mentre presta opera di medico, conosce il poeta Osip Mandel’stam che lo convince a trasferirsi a Mosca per esercitarvi la carriera di giornalista e dare sbocco alle sue attitudini letterarie. Mandel’stam verrà eliminato nelle purghe staliniane. Bulgakov, dopo avere scritto alcune commedie e vari racconti per i giornali, viene messo da parte e solo il debole di Stalin per lui lo salva dalla morte. Amorevolmente assistito dalla seconda moglie Elena Sergeevna, dedica gli ultimi dodici anni della sua vita alla scrittura del Maestro e Margherita, muore nel ’40 avendolo finito ma non rifinito. Essendo considerato eversivo, il libro viene pubblicato solo nel ’67 (ma non tutto), sulla rivista Mosca. Nel ’73, dopo il grande successo all’estero, viene stampato anche in Russia. Master i Margarita (questo il titolo originale) è considerato il capolavoro di Bulgakov. Narra dell’apparizione a Mosca del diavolo, sotto forma del professore di magia nera Woland e di tre suoi assistenti, di cui uno è un enorme gatto con sembianze umane, di nome Behemot. Tra incantesimi e tiri mancini magici, il pittoresco gruppo semina scompiglio nella città comunista dove tutto è organizzato dalla burocrazia totalitaria e imperversa l’ateismo materialista di stato. Ma la missione vera è fare giustizia. Il maestro e Margherita (lei sposata, lui solo e dedito a scrivere un libro su Pilato) dopo essersi incontrati e amati vengono subito separati dalle circostanze. Il maestro si vede infatti rifiutato il manoscritto e, attaccato sulla stampa, cede alla disperazione, esce di senno e finisce in una clinica psichiatrica. Margherita torna dal marito che non ama. Ma lo zampino del diavolo... Un romanzo di grande forza dirompente, anche comica, rispetto alla società sovietica, la rivincita dello spirito sulla mediocrità meschina cui il regime vuole ridurre l’uomo.