Giuseppe Bottai, Legione il mio nome, Gianni Iuculano, 10 maggio 2002
Amabili facezie. "I vecchi legionari lo sentono, confusamente; e, tutto, sommato, non amano una guerra che sfugge loro di mano
Amabili facezie. "I vecchi legionari lo sentono, confusamente; e, tutto, sommato, non amano una guerra che sfugge loro di mano. S’arriva sul campo di battaglia come all’officina, in tuta, per delle operazioni al cronometro. Ancora un tratto su questa via, e ci si arriverà come in un laboratorio, in camice bianco. I combattenti non sembreranno neppure più dei soldati, ma degli operai, in ispecie quegli americani sul conto dei quali corrono nelle nostre file amabili facezie".