Rita Sala, ìIl Messaggeroî, 11/01/2002, 11 gennaio 2002
Tommasi è "l’anima candida" "Non è colpa sua, gli hanno costruito intorno un personaggio. Le leggo un brano del ”Messaggero”: ”Il paese dove è nato, un venerdì 17 maggio - era il 1974 - si chiama Negrar
Tommasi è "l’anima candida" "Non è colpa sua, gli hanno costruito intorno un personaggio. Le leggo un brano del ”Messaggero”: ”Il paese dove è nato, un venerdì 17 maggio - era il 1974 - si chiama Negrar. Terra di provincia, lontana dai fascini della Verona shakespeariana. Terra di brava gente che tira sera lavorando all’ombra del campanile. In quel nome, Negrar, che sembra un verbo piegato verso la fatica, senti bontà e bellezza dei puri e semplici ai quali l’impegno non basta mai, padri e figli esemplari da molto prima che esistesse l’oro del Nordest. Tommasi, veneto di Negrar, l’anima candida della Roma, ha 27 anni e le caratteristiche sane del suo popolo. Di lui si conoscono lo spirito positivo, la grinta, l’instancabilità, il cuore generoso. Immagine cara ai giallorossi, nel bene e nel male, vive come dipinto a colori vividi su un’icona bizantina: giovane santo di tanta barba e tanti capelli, labbra carnose, carisma fatto di concretezze e di silenzio. Ma al momento dell’omelia - i fedeli lo sanno - dall’onda rasta della zazzera scura scaturisce anche la rabbia. Damiano delle combattute coscienze, della musica con parole, dei libri che insegnano a vivere. Atleta di successo che avverte l’ingiustizia, la sperequazione sociale, il bisogno di pulizia. Consapevole più che polemico. Roccioso più che ingenuo. Assolutamente lontano dalla naivete”. Ha sentito che roba? Comunque l’anno scorso gli hanno dato la nomination per il pallone d’oro, che per lui è come vincerlo".