20 maggio 2002
Il maharajah di Junagadh fece sposare il suo cane prediletto alla presenza di altri duecentocinquanta cani avvolti in broccati e pietre preziose, sistemati in groppa ad elefanti
Il maharajah di Junagadh fece sposare il suo cane prediletto alla presenza di altri duecentocinquanta cani avvolti in broccati e pietre preziose, sistemati in groppa ad elefanti. Il signore di Alwar, una fama di sadico, inondò il suo pony di cherosene e gli diede fuoco. Quello di Gwalior acquistò un palazzo di 90 mila metri quadri e non ci volle mai abitare. Il maharajah di Hyderabad, forse l’uomo più ricco di tutti i tempi, noto per la sua tirchieria, portò il medesimo fez per trentacinque anni. Mahbud Ali Pasha girava con le tasche piene di perle da distribuire in dono ogni volta che gli veniva il capriccio. Il fratello del signore di Cooch Behar, innamorato dell’attrice inglese Edna May, non riuscendo a ottenere dal padre il consenso per le nozze, volle morire privandosi di qualsiasi cibo e bevanda tranne lo champagne (Andrew Robinson, Maharajah). Altre stravaganze. Il maharajah di Junagadh fece sposare il suo cane prediletto alla presenza di duecentocinquanta cani avvolti in broccati puteggiati di pietre preziose e sistemati in groppa a elefanti elegantemente bardati. Il signore di Alwar, una fama di sadico, inondò il suo pony di cherosene e gli diede fuoco. Quello di Bharatpur, volendo indispettire un commesso da lui giudicato insolente, comprò tutte le Rolls-Royces di uno showroom londinese e ordinò di usarle per raccogliere la spazzatura della città. Il maharajah di Gwalior acquistò un palazzo di 90mila metri quadri e non ci volle mai abitare. Quello di Hyderabad, forse l’uomo più ricco di tutti i tempi, noto per la sua tirchieria, portò il medesimo fez per trentacinque anni. (Versione su Amica)