M. Soressi, Salute di Sorrisi e canzoni, n. 37 maggio 2002 pagg. 44-48, 23 maggio 2002
Bianco, croccante e ben lievitato. Il pane di qualità si presenta gonfio e ben lievitato. La mollica deve essere elastica, piuttosto compatta e con i buchi non troppo grandi
Bianco, croccante e ben lievitato. Il pane di qualità si presenta gonfio e ben lievitato. La mollica deve essere elastica, piuttosto compatta e con i buchi non troppo grandi. La crosta deve invece essere priva di spaccature, non dura né spessa. Il più semplice e meno artefatto resta sempre il pane bianco a base di farina di grano tenero «tipo 0» e lievito naturale: è senz’altro il migliore quanto a valore proteico e naturalità degli ingredienti. Se amate il pane integrale, preferite quello biologico: in questo modo siete sicure che nella cariosside (la parte più esterna del chicco) non ci siano residui chimici. Attenzione poi ai «falsi integrali», preparati con farina bianca e crusca, che non sono affatto ricchi di vitamine, fibre e sali minerali come il «vero» pane integrale. Non esagerate con il pane fatto con lievito di birra, molto usato perché accelera la lievitazione: contiene sostanze (le basi puriniche e pirimidiniche) che il nostro organismo non riesce a metabolizzare. Questo pesa sui reni e rende il pane meno digeribile. Controllate quindi che sull’etichetta ci sia scritto solo «lievito». Ecco un metodo semplice e pratico per capire se il pane che acquistate tutti i giorni è di qualità. Controllate quanto tempo resta «fresco»: quello fatto come una volta, dopo una settimana è ancora come il primo giorno (o quasi).