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 2002  maggio 23 Giovedì calendario

Nei. Simboli di bellezza e seduzione o spie di malanni, i nei (o nevi), per quanto piccoli e «inutili», suscitano da sempre un misto di curiosità e timore

Nei. Simboli di bellezza e seduzione o spie di malanni, i nei (o nevi), per quanto piccoli e «inutili», suscitano da sempre un misto di curiosità e timore. Ma cosa sono queste piccole macchie di colore scuro (dal marrone al nero, ma talvolta anche rossiccio), che segnano la nostra pelle? «Si tratta di agglomerati circoscritti di melanociti, le cellule che producono la melanina, alla quale si deve il colore della pelle. Tendono a essere simmetrici, di forma rotondeggiante, con bordi ben definiti e colorazione omogenea. E di solito non superano i 6 mm di diametro», spiega il professor Luigi Rusciani, responsabile del Centro di dermatologia chirurgica e oncologica del policlinico Gemelli di Roma. La maggior parte dei nei si trova sul nostro corpo già alla nascita. Altri compaiono subito dopo e altri ancora si sviluppano in età adulta. Il loro numero può variare da poche unità a diverse decine. «Ma nella razza bianca è quasi impossibile trovare adulti senza neanche un neo. Rappresentano, invece, un’eccezione nei neri, che ne hanno pochi e di solito localizzati sul palmo della mano o sulla pianta del piede, dove i melanociti sono pochi». Oltre che sulla pelle, i nei possono comparire sulle mucose (sulla bocca, ad esempio), sulle sclere (la parte bianca dell’occhio) e sotto le unghie. Una volta formati, rimangono stabili nella stessa sede, ma possono cambiare forma, dimensioni e colore. Ed è proprio a questi cambiamenti che bisogna fare attenzione. «Quando, con l’arrivo della bella stagione, la pelle torna libera e visibile, può capitare di accorgersi che alcuni nei sono diversi da come ce li ricordavamo. O, addirittura, se ne possono scoprire di nuovi. In questi casi è importante controllare da soli o con una visita dermatologica che si tratti proprio di nei e non di qualcosa di più serio».