M. E. Jorio, Salute di Sorrisi e canzoni, n. 37 maggio 2002 pagg.68-72, 23 maggio 2002
Nei. Il vezzo delle parigine. Nel XVIII secolo, a Parigi, il neo, vero o finto che fosse, era molto usato dalle dame come strumento di seduzione
Nei. Il vezzo delle parigine. Nel XVIII secolo, a Parigi, il neo, vero o finto che fosse, era molto usato dalle dame come strumento di seduzione. Nessuna donna si sarebbe presentata a un ballo senza avere almeno un neo posticcio, detto «mosca nel latte», dipinto o incollato sul viso. Ma anche agli uomini piaceva abbellirsi con pezzettini di seta o di raso, di forme e misure diverse, che arrivavano a essere grandi come una moneta e a volte impreziositi da brillanti. Il marchio del diavolo. Un bel neo intorno alle labbra, sul seno o nella parte interna delle cosce, sarebbe stato sufficiente a farvi bollare come streghe dalla Santa Inquisizione. Nel Medioevo i nei delle donne erano considerati segni della possessione diabolica. Per colpa di quelle macchie molte donne finirono al rogo con l’accusa di aver fatto un patto col diavolo. Dimmi dove ce l’hai... Dicono le credenze popolari che un neo vicino alle labbra indica sensualità e capacità di seduzione. Se invece è sulla mano sono assicurati grande ingegno e astuzia. Sul naso: sincerità e amabilità. Sul calcagno: fortuna e, a volte, invidia da parte degli altri. Sul ginocchio: stravaganza e fiuto negli affari. Sull’ombelico delle donne: prole numerosa.