Varie, 23 maggio 2002
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Christensen Hayden
• Vancouver (Canada) 14 aprile 1981. Attore, interpreta • «[...] il biondino di Guerre stellari, il teenager Anakin Skywalkwer che diventa un guerriero Jedi per poi finire come Darth Vader, una sorta di personificazione del male. [...] Guerre Stellari è una parte importante della mia vita, gli ho dedicato cinque anni ed è stato una grande opportunità di carriera. Sono felice di essere impegnato con altri film, ma in qualche modo rimpiango quei giorni e anche il personaggio di Darth Vader. Lo so, era solo un costume, ma ogni volta che entravo in quella maschera provavo uno strano senso di potere, forse anche perché tutti quelli che mi stavano attorno sul set, compresi i miei amici, mi guardavano improvvisamente con occhi diversi. Abbassavano la testa e facevano un paio di passi indietro [...] Non ho mai considerato George Lucas come un regista che ti impedisce di fare l’attore, con lui hai solo un modo diverso di impostare il tuo personaggio. Per me, Guerre Stellari è stato una grande esperienza, ho imparato molto [...]”» (’La Stampa” 1/3/2006). «A 15 anni volevo diventare campione di hockey, a 17 architetto. A 21 mi ritrovo, nei panni di questo antieroe, che l’America correrà a vedere per esorcizzare, forse, ben altri attacchi che quello dei cloni... Anakin è giovane romantico in questo film, ma non è un eroe come Spider-Man: Lucas mi ha scelto pensando ai tormenti del personaggio che verranno nel terzo episodio [...] Io ho anche altri obiettivi: mi piacciono i film speciali come quello di Sofia Coppola o con Kevin Kline e quelli coraggiosi e indipendenti che interpreta Ewan McGregor, il grande Obi-Wan Kenobi del nostro film. Ewan è il mio modello d’attore e di uomo e Moulin Rouge doveva vincere l’Oscar. Ha una famiglia, figli bellissimi, è generosissimo sul set. stato lui a consigliarmi di andare a recitare in teatro a Londra, lavandomi il cervello da tutti gli effetti speciali [...] Mio padre, ingegnere informatico, è un ”supporter” di noi figli, mia madre ci ha cresciuto insegnandoci che nella vita, bisogna cercare di essere felici. Mio sorella oltre che una studentessa modello è una campionessa di arti marziali, mio fratello divide con me la passione creativa per il cinema e la scrittura. Ciascuno di loro ha apprezzato insomma a modo suo» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 13/5/2002).