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 2002  maggio 23 Giovedì calendario

Riesman David

• . Nato a Philadelphia (Stati Uniti) il 22 settembre 1909, morto a Binghamton (Stati Uniti) il 10 maggio 2002. Sociologo. "Ha impresso il titolo di un suo libro come titolo della modernità nella memoria collettiva, La folla solitaria [...] l’opera sociologica che più ha venduto in tutta la storia americana (dato del ’97). Uscì nel 1948 (in Italia nel ’50; l’ultima edizione del Mulino, con prefazione di Alessandro Cavalli, data 1999) e vi fissava quelle tre identità riscontrabili in diverse fasi storiche che, con sua sorpresa, e successivo allarme, divennero diffuso gioco di società, ma che restano capisaldi del dibattito sociologico. Era la prima volta che lo studio di un accademico - insegnava a Harvard - diveniva popolare. Distinse personalità ”dirette dalla tradizione”, ”autodirette” ed ”eterodirette”. Le prime, in cui i figli seguono il sentiero dei padri, sono tipiche - scrive - di una società piuttosto immobile dove il lavoro è pura fatica, tipo il Medioevo. Le seconde si impongono in una società più mobile, dove compaiono le prime tecnologie (Rinascimento, Riforma protestante): allora il singolo trova in se stesso la propria bussola e i propri obiettivi. L’uomo eterodiretto, guidato cioè all’esterno, era l’uomo che vedeva emergere allora, in quell’America che stava divenendo civiltà di consumi e di organizzazione di massa. Un uomo che cerca l’approvazione degli altri e di essere ”come gli altri”. Un uomo dunque inseguito dal senso di solitudine e d’ansia per paura di non essere accettato (mentre il fallimento, per i primi due caratteri, si configurava rispettivamente come vergogna e come colpa). Si interrogò poi su questi temi in altri volumi (per esempio, A che serve l’abbondanza? ), ma è La folla solitaria che, negli studi, viene messo, da alcuni, addirittura in ideale sequenza con La democrazia americana di Tocqueville (1835-40), ma sicuramente al centro del dibattito del ’900 con L’uomo a una dimensione di Marcuse (1964) e pochi altri" (Serena Zoli, ”Corriere della Sera” 12/5/2002).