Emanuele Novazio, "La Stampa" 26/5/2002, pagina 3; Fabrizio Caccia, "Corriere della Sera" 26/5/2002, pagina 3; Concita De Gregorio, "la Repubblica" 26/5/2002, pagina 6., 26 maggio 2002
Per una settimana, seimila operai tra muratori, elettricisti, carpentieri e tecnici hanno lavorato giorno e notte per migliorare l’estetica della base a Pratica di Mare, in vista del summit della Nato
Per una settimana, seimila operai tra muratori, elettricisti, carpentieri e tecnici hanno lavorato giorno e notte per migliorare l’estetica della base a Pratica di Mare, in vista del summit della Nato. Tutti i locali sono stati tappezzati con 4 mila metri quadrati di moquette azzurra; nella sala dove si riuniranno i leader, costruita una serie di archi giallognoli inframmezzati da riproduzioni in resina di statue antiche e da mazzi di fiori. L’architetto Mario Catalano: «Prima di decidere, ho fatto vedere mille bozzetti al presidente. Lui mi ha detto: "Evitiamo le fosche tinte, per la Sala del Trattato vorrei l’azzurro del cielo e il biondo del travertino, cerchiamo di ricreare un’atmosfera romana..."». In un grande hangar, il salone che accoglie le varie delegazioni (3400 persone) addobbato con una ventina di statue romane autentiche (giuristi e filosofi provenienti dal Museo di Capodimonte) e sul soffitto tanti teli di paracadute forniti dalla Folgore di Pisa. Particolare attenzione è stata riservata all’illuminazione: nella sala del Trattato, Gianni Mastropietro ha piazzato un faretto su ciascun leader, per evitare ombre fastidiose. La temperatura sarà mantenuta costantemente intorno a 18 gradi per scongiurare il rischio che, sudando, i capi di stato diventino poco telegenici.