"Il VenerdÏ" 24/5/2002, 24 maggio 2002
«Sam Raimi è riuscito a ridarci l’essenza del supereoe: la tristezza. Come può sentirsi qualcuno che ogni giorno salva il mondo dal male e il mondo non gli è riconoscente, anzi lo scambia per un nemico? Spiderman è un emarginato, che fa una scelta irreversibile e dolorosa che lo rende solo come un cane, con un segreto nel petto che lo danna e infine lo obbliga a una vita monastica, dove l’amore e il sesso sono banditi
«Sam Raimi è riuscito a ridarci l’essenza del supereoe: la tristezza. Come può sentirsi qualcuno che ogni giorno salva il mondo dal male e il mondo non gli è riconoscente, anzi lo scambia per un nemico? Spiderman è un emarginato, che fa una scelta irreversibile e dolorosa che lo rende solo come un cane, con un segreto nel petto che lo danna e infine lo obbliga a una vita monastica, dove l’amore e il sesso sono banditi. Io, ripensandoci, non vorrei mai essere Spiderman» (Niccolò Ammaniti, scrittore, a proposito del film sull’Uomo Ragno).