"Il VenerdÏ" 24/5/2002, 24 maggio 2002
«Nel film su Spiderman mi sembra intenso il punto di vista del teenager. Ma non solo per il fatto che si racconta un adolescente, anche perché in tutto il film si respira un’aria pesante, tipica di quell’età in cui tutto assumeva proporzioni ciclopiche
«Nel film su Spiderman mi sembra intenso il punto di vista del teenager. Ma non solo per il fatto che si racconta un adolescente, anche perché in tutto il film si respira un’aria pesante, tipica di quell’età in cui tutto assumeva proporzioni ciclopiche. Il sentirsi diversi, fuori dal gruppo, dalla comunità ovvero l’essenza della solitudine. Stare seduti nella propria stanzetta e sognare di picchiare il bullo della scuola e di portargli via la donna! Poi un giorno incontri un ragno e finalmente puoi salire sui muri di casa, sparare ragnatela per prendere lattine di Coca Cola, andare a scuola in due balzi, robe così. La storia parte bene con la trasformazione e la scoperta dei poteri che trasformeranno un ragazzino della middle class in un eroe. Il film si ambienta in case di periferia, tra vecchi, vicini violenti, scuole pubbliche, esattamente come nel fumetto. Il film, alla fine, è molto fedele al comix di Stan Lee. Anche il costume di Spiderman è terreno, non ha nulla d’inverosimile come quello di Batman, è un pigiama di maglia rossa e blu!» (Alex Infascelli e Niccolò Ammaniti a proposito del film su Spiderman di Sam Raimi).