Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

L’uomo falena, alto due metri, colore tra il marrone e il grigiastro, apertura alare di tre metri, occhi rossi luminosi. Apparso per la prima volta il primo settembre 1966 vicino al fiume Ohio, in West Virginia, a John e Mary, giovane coppia di sposi che stava percorrendo in macchina la riserva naturale di Point Pleasant. Alla sua vista l’uomo spinse sull’acceleratore e fuggì, superando i centosessanta chilometri l’ora (la creatura spiegò le ali, spiccò il volo e superò l’auto, scomparendo nella notte). Battezzato "mothman", uomo falena, da un cronista dell’epoca, da quella notte terrorizzò gli abitanti delle contee di Mason, Lincoln, Logan, Kanawha e Nicholas, apparendo nei pressi delle case e sbirciando dalle finestre. Si muoveva con andatura goffa, come un pinguino, prendeva il volo decollando verticalmente come un elicottero, lanciava squittii simili a quelli di un topo e scompariva all’improvviso come un fantasma, lasciando una scia sulfurea. Lo sceriffo di Point Pleasant, George Johnson, organizzò una conferenza stampa con tutti coloro che sostenevano di averlo visto, la notizia uscì prima sul "Point Pleasant Register" e poi arrivò all’Associated Press, che la diffuse in tutto il paese, mobilitando giornali e televisioni. L’ultima apparizione avvenne il 7 novembre 1967. Pochi giorni dopo, il 15 dicembre, alle cinque del pomeriggio, uno dei giunti d’acciaio del Silver Bridge, che collegava Point Pleasant con Gallipolis, cedette: il ponte si disintegrò in 45 secondi, trascinando con sé le auto che transitavano in quel momento e rovesciando nel fiume tonnellate d’acciaio e calcestruzzo. Morirono 46 persone, tutti misero in relazione la sciagura con le apparizioni dell’uomo falena, anche perché da allora mai nessun altro lo vide più. La storia è stata raccontata in un libro da John A. Keel, giornalista e ufologo, e dal suo libro Hollywood ora ha tratto un film con Richard Gere.

FEDERICA LAMBERTI ZANARDI