Sylvia Nasar, "Il genio dei numeri, storia di John Nash, matematico folle", Rizzoli 2002, 29 maggio 2002
Forbici. Nell’estate del 1960 ciondolava con capelli lunghi e barba incolta intorno agli edifici universitari di Princeton e appiccicava qualsiasi cosa sul suo inseparabile taccuino intitolato Zero assoluto
Forbici. Nell’estate del 1960 ciondolava con capelli lunghi e barba incolta intorno agli edifici universitari di Princeton e appiccicava qualsiasi cosa sul suo inseparabile taccuino intitolato Zero assoluto. Una volta chiese con aria minacciosa alla segretaria del dipartimento di matematica le forbici più taglienti che c’erano, quindi ritagliò la copertina di un elenco telefonico e la incollò sul taccuino.