Sylvia Nasar, "Il genio dei numeri, storia di John Nash, matematico folle", Rizzoli 2002, 29 maggio 2002
Stranezze. "Se si trovava in una stanza con altre venti persone che stavano parlando, e se si chiedeva a un osservatore chi lo colpisse per la sua stranezza, quello avrebbe indicato Nash
Stranezze. "Se si trovava in una stanza con altre venti persone che stavano parlando, e se si chiedeva a un osservatore chi lo colpisse per la sua stranezza, quello avrebbe indicato Nash. Non era nulla che facesse consciamente. Era il suo portamento, la sua distanza" (Hausner, studente di dottorato coetaneo di Nash).