D. Vozzo, Macchina del Tempo n.6, giugno 2002 pagg.15-18, 3 giugno 2002
La storia dei palloni. Ronaldo ha iniziato con un pallone di spazzatura. Ingredienti: fogli di giornale e una calza da donna, o in alternativa un calzino
La storia dei palloni. Ronaldo ha iniziato con un pallone di spazzatura. Ingredienti: fogli di giornale e una calza da donna, o in alternativa un calzino. Oppure: fogli di giornale e spago. O ancora: stracci, spazzatura e spago. O la versione ancora più fantasiosa: palla di bucce di zucca, chiuse in una busta di plastica legata con uno spago. Perfetta per allenarsi nei palleggi. Così giocano i bambini delle favelas brasiliane. E così giocano i loro coetanei dei paesi poveri a tutte le latitudini della Terra, da quando è nato il calcio. Ronaldo, Romario e prima di loro Pelé e Garrincha, hanno iniziato così, per le strade e sulle spiagge. Perché anche tra bambini quando si gioca non si scherza, le regole sono regole e ogni superficie ha la sua palla. «La vita di un giocatore di futebol comincia con una palla di calza», dice Ronaldo. Le istruzioni che si tramandano i bambini sono semplici: «Piega due fogli di giornale e schiacciali formando una palla, con un diametro di non più di 16 centimetri. Quando sono ben ammassati, infilali in una calza di nylon, e annodala. Perché sia compatta, sbattila contro un muro più volte. Quando è abbastanza dura, avvolgila due o tre volte intorno a una calza di cotone, annodala, taglia la punta e per una migliore riuscita cuci sopra il nodo. E prima di cominciare, ricordati di darle un nome».