Emilio Marrese, "la Repubblica" 4/6/2002, pagina 49., 4 giugno 2002
Il calciatore più amato della nazionale Messicana è l’attaccante Cuauhtemoc Blanco. Ventinove anni, grassoccio, spaccone e capriccioso, ha inventato e brevettato un suo dribbling personale, la "Cuhatenima" effettuata stringendo il pallone tra le caviglie e saltando a piedi uniti sull’entrata dell’avversario
Il calciatore più amato della nazionale Messicana è l’attaccante Cuauhtemoc Blanco. Ventinove anni, grassoccio, spaccone e capriccioso, ha inventato e brevettato un suo dribbling personale, la "Cuhatenima" effettuata stringendo il pallone tra le caviglie e saltando a piedi uniti sull’entrata dell’avversario. Fotografato in vacanza con la fidanzata e soubrette Galeana mentre i compagni di squadra erano in ritiro, ha rischiato d’essere escluso dai Mondiali di Giappone e Corea. Festeggia i gol imitando un cane nell’atto di fare pipì o mettendosi nella tipica posa del guerriero azteco. Il suo nome, Cuauhtemoc, era anche quello dell’ultimo imperatore azteco e significa «aquila che va in picchiata sulla preda».