Varie, 4 giugno 2002
D’URSO Mario
D’URSO Mario Napoli 8 aprile 1940. Politico. Nel 2001 fu eletto al Senato con Rinnovamento, sottosegretario per il Commercio con l’Estero nel governo Dini (1995-1996) • «[...] stirpe di avvocati e di duchi, da parte di madre, Serra di Cassano che nel 1960 tennero a Napoli un ballo con cinque re in occasione delle Olimpiadi. E lo stesso Mario è stato l’unico italiano invitato ai 100 anni della regina madre d’Inghilterra, amico dei Kennedy, Legione d’onore di Francia, ex sottosegretario al commercio estero, senatore di Castellammare di Stabia [...]» (Cesara Buonamici, “Specchio” 27/1/2001) • «Ex comparsa cinematografica. Comparsa parlamentare. Dice sempre: “Oh, come mi sono divettito, oh, come mi sono divettito. Bellezza mia, bellezza mia!”. Da giovane campicchiava sfruttando l’altezza e il fisico prestante, che gli consentivano di strappare qualche apparizione di pochi minuti a Cinecittà. Poi è diventato un avvocato italiano e un banchiere americano. Si vede e si sente spesso con un altro Avvocato: ha conquistato la sua fiducia più di trent’anni fa, ha investito i suoi soldi, ha copiato il suo rotacismo inimitabile. Senatore dell’Ulivo in quota diniana nel beato collegio che un tempo era stato di Silvio Gava: Castellammare di Stabia-Sorrento, più Capri. Chiamalo fesso, lui, si presenta come il “Senatore di Capri”. Memorabile la sua campagna elettorale. Si spostava e dormiva a bordo del suo yacht personale, con sei camerieri a servizio (tre nordafricani, due pidiessini e uno di Rifondazione). Alla processione della Settimana Santa, stava per far inquadrare Lamberto Dini (pensa tu, bellezza mia, bellezza mia!) tra gli incappucciati. Fin qui, il suo tempo libero. Per il resto trascorre gran parte dell’anno a trastullarsi con il suo smoking di cerimoniere mondano. Ha organizzato e organizza feste memorabili per il generone europeo. L’ultima foto italiana di Diana viva ritraeva la principessa, due settimane prima del crash-tunnel di Parigi, proprio con il senatove Mavio d’Uvso (la “d” è rigorosamente e aristocraticamente minuscola). Eccentrico per vocazione e per raffinata goffaggine, ruzzola spesso in situazioni bizzarre. Nel 1997 fu uno degli osservatori europei alle elezioni albanesi. Fermato ai posti di blocco, tirò fuori un orsetto di pelouche minacciando il graduato: “Ti faccio movdere!”. Per problemi di incomprensione con il presidente finlandese della commissione Osce, capitò in uno sperduto villaggio di montagna che non aveva nessuna Piazzetta, né faraglioni; spaventato arrivò al seggio in tuta mimetica e berrettino da marine, fece radunare tutti i bambini del paesino e distribuì chili di caramelle; dopo due ore le operazioni di voto furono sospese perché centinaia di ragazzini, accorsi anche dai villaggi limitrofi, avevano circondato l’edificio e con un coro da stadio scandivano il nome del senatore-buana: “Ma-rio, Ma-rio, Ma-rio”» (“Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”, 10/10/1998).