varie, 7 giugno 2002
CIANCIO Mario
CIANCIO Mario Catania 29 maggio 1932. Editore • «Nipote ed erede di Domenico Sanfilippo, il simpatico avventuriero che fondò il quotidiano “La Sicilia”, è l’uomo che più di tutti incarna il potere economico nella terra dei lazzaroni. Passato indenne attraverso tutte le tempeste giudiziarie e politiche degli ultimi anni, alleato di tutti, da Mario Scelba è arrivato fino a Enzo Bianco. Con il suo giornale è misteriosamente riuscito a diventare il presidente degli editori italiani. Come tutti, come noi, combina se può la notizia & l’inserzione. Se c’è il congresso degli psicoanalisti ad Acireale, per esempio, gradisce il modulo di pubblicità, ma può capitare, in sua assenza, che ignori Freud con tutto Lacan. Una volta Gianfranco Fini, abituato ai fasti dell’informazione in continente, fece il ritorno da Catania a Roma bestemmiando per aver dovuto saldare a Ciancio una fattura per una manifestazione al cinema “Lo Po’”. Direttore ed editore ha acquistato la “Gazzetta del Mezzogiorno”, parte del “Giornale di Sicilia” e la “Gazzetta del Sud”. Ha comprato tutte le televisioni che c’erano sul mercato di Catania. È il migliore amico di Pippo Baudo, Carlo De Benedetti, il principe Carlo e, in serate di luna piena, pure di qualche gattone un po’ cattivo. Di sé dice: sono un tranquillo editore di provincia. È in realtà un abilissimo uomo d’affari. Anche di vecchio stampo agrario. Ha costretto amabilmente la moglie a sei parti, uno dopo l’altro gridando: “Voglio il maschio”» (Pietrangelo Buttafuoco, “Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”, 10/10/1998).