7 giugno 2002
Tags : Jostein Gaarder
Gaarder Jostein
• . Nato ad Oslo (Norvegia) l’8 agosto 1952. Dopo aver studiato filosofia e teologia ha insegnato per dieci anni. Ha esordito come scrittore nel 1986. Con Il mondo di Sofia ha raggiunto il successo internazionale. In Italia il libro, edito da Longanesi, ha conquistato il premio Bancarella e ha venduto 450 mila copie. Tra i suoi libri pubblicati in Italia da Longanesi: L’enigma del solitario, Il viaggio di Elisabet, Vita brevis, In uno specchio, in un enigma, Maya, Il venditore di storie. «La vita secondo Jostein Gaarder è una ricetta semplice, molto simile a quella dell’opera: amore e morte sullo sfondo di un universo infinito. ”I francesi dicono che per scrivere un romanzo ci vogliono la mer, la mort, l’amour. Io ho sostituito il mare con l’universo: adesso l’oceano si può facilmente attraversare e ha perso tutto il suo romanticismo [...] l’opera, l’ho sempre amata. Anche quando ero un giovane militante di sinistra ed era considerata una forma d’arte borghese e, in quanto tale, da rifiutare. Nella tasca della giacca tenevo sempre una cravatta perché tutte le manifestazione degli anni Settanta, quelle contro il Vietnam per esempio, finivano vicino al teatro. E, quando gli altri andavano a bersi una birra, io andavo a teatro di nascosto. Eppure in Madama Butterfly, per esempio, io leggevo le storie di tanti soldati americani che avevano relazioni con ragazze vietnamite, magari facevano dei figli e poi se ne andavano promettendo di tornare. [...] La vita per me è un mistero talmente grande, sono già così pieno di stupore per il fatto che esista un mondo che non riesco a pensare che possa addirittura esisterne un altro. Sono ancora membro della chiesa luterana norvegese, penso che quello di Gesù sia un grandissimo insegnamento morale, ma non credo nella rivelazione. Con questo non ritengo affatto di essere un ateo, sono molto lontano da quello che chiamano riduzionismo. La mia è una visione che credo possa definirsi panteistica [...] la consapevolezza che Sofia non è il mio libro più importate, ma che senza non ci sarebbero stati gli altri. La mia vita pratica è cambiata radicalmente: ho smesso di insegnare, ho girato il mondo, ho lavorato molto di più, ma, onestamente, dentro non sono cambiato. Non è neppure il romanzo di cui io sia più orgoglioso. Lo sono di più dell’Enigma del solitario per esempio. O della Ragazza delle arance [...] Socrate diceva di dover vivere ad Atene perché gli alberi della campagna non potevano insegnargli nulla. Per me non è così. Ogni filo d’erba mi insegna qualcosa”» (Cristina Taglietti, ”Corriere della Sera” 23/11/2004). «Non capita spesso che uno scrittore sia tanto bravo e fortunato da riuscire a confezionare un bestseller che venda 25 milioni di copie in 50 lingue! successo a lui con Il mondo di Sofia, il singolare romanzo sulla storia della filosofia che l’ha tramutato [...] in una stella di prima grandezza nel firmamento degli autori più noti e amati. [...] ”Ho insegnato religione nelle scuole superiori per molti anni, e quelli erano pensati come libri di testo. Il programma scolastico norvegese prevede un trattamento delle varie religioni mondiali, naturalmente con un’attenzione particolare alle varie confessioni cristiane, e questo spiega ad esempio la struttura del mio Libro delle religioni [...] Appartengo nominalmente alla chiesa luterana norvegese. Naturalmente sono stato influenzato dalla storia intellettuale del mio paese, ma anche da altre cose: ad esempio, dall’insegnamento di Buddha, che considero un grande psicologo. Perché, naturalmente, il buddhismo è più una filosofia che una religione [...] Ho insegnato in università, e per molti più anni. In Norvegia, secondo la tradizione medievale delle Sette Arti, gli studenti di tutte le facoltà devono studiare filosofia per almeno un semestre [...] Prima ho scritto L’enigma del solitario, che narra il viaggio di un bambino che va col padre alla ricerca della madre scomparsa. Ad Atene sente alcune storie su Socrate e la filosofia greca che lo affascinano, e mi sono chiesto che cosa sarebbe successo se un bambino vero fosse tornato in Norvegia e avesse cercato di informarsi sull’argomento: non avrebbe trovato una storia della filosofia adatta alla sua età, e così ho pensato di scriverla. Ho provato a fare un libro di testo, ma non funzionava. Allora ho inventato la storia di Sofia e della sua ricerca della verità [...] Ricorda il film di Spielberg Incontri ravvicinati del terzo tipo? Noi ci stupiremmo se vedessimo degli extraterrestri, ma non ci rendiamo conto di essere noi stessi degli alieni. Io mi sento un estraneo a me stesso, ogni mattina quando mi sveglio [...] Sono affascinato dalla fantasia, ma mi piace ancorarla alla psicologia di un personaggio: non amo il genere fantasy, tipo le fiabe artificiali, e cerco di vedere una storia come la fantasia personale di qualcuno. Ma poiché sono anche interessato alla struttura, molti dei miei libri sono costruiti come scatole cinesi: storie dentro storie dentro storie [...] Quand’ero ragazzo ho scoperto di essere io stesso parte di un enigma, di un mistero: quello di essere qui solo per un istante, un breve intervallo di tempo. Questo pensiero ritorna in molti miei libri, e dà anche il titolo a Vita brevis» (Piergiorgio Odifreddi, ”la Repubblica” 23/5/2002).