Varie, 7 giugno 2002
NEK
NEK (Filippo Neviani) Sassuolo 6 gennaio 1972. Cantante • «Dal 1997, con Laura non c’è, è entrato nel novero degli artisti italiani che hanno un mercato mondiale. […] Qualcuno sostiene che il segreto del suo successo è di essere rimasto un provinciale autentico» (Mario Luzzato Fegiz, ”Corriere della Sera” 23/5/2002). «Classe 1972, Nek è stato un teenager negli anni Ottanta. La musica, quindi, ha iniziato ad assorbirla e metabolizzarla proprio in quel decennio. [...] ”A 9-10 anni ho iniziato a suonare la chitarra. Mi esercitavo cercando di rifare i Beatles. Poi, grazie a mio fratello Gaetano, ho iniziato ad ascoltare Kraftwerk, Clash e Police. Mi ricordo ancora come sono rimasto affascinato da Roxanne che si trovava sul loro debutto Outlandos d’Amour. Ho ancora quel vinile, rubato ovviamente alla collezione di mio fratello. Can’t Stand Losing You è stata la canzone che mi ha dato il ”la’ per comporre. Grazie a quella ho imparato la struttura strofa-bridge-ritornello che spesso uso nei miei pezzi [...] Per comporre ho bisogno della solitudine e, quando sono in giro per il mondo, appena rientro in albergo cerco la chitarra e mi metto a scrivere”» (Andrea Laffranchi, ”Corriere della Sera” 21/4/2004). «[...] ”Nella mia musica c’è sempre stata una tendenza alla contaminazione. Io sono una spugna, e nella mia valigia mentale c’è tutto quello che ho assorbito viaggiando”. Anche per questo Nek è tanto celebre in Spagna e in Sud America, oltre al fatto di essersi trovato ad essere ”l’uomo giusto al momento giusto”, dice lui. [...] ”Mi piace ”contaminare’ ma cerco sempre di farlo in maniera leggera, altrimenti non sarei credibile, avrei la sensazione di dover prendere per mano troppe persone. Le teenager che mi seguivano a quindici anni sono cresciute con me e questo mi piace molto. [...]» (Paola Polidoro, ”Il Messaggero” 15/5/2005).