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 2002  giugno 07 Venerdì calendario

«Il suo scafo carbonizzato era stato estratto miracolosamente intero dall’antico porto di Ercolano, durante una campagna di scavi fra le ceneri e le bombe vulcaniche vomitate dal Vesuvio nel 79 dopo Cristo

«Il suo scafo carbonizzato era stato estratto miracolosamente intero dall’antico porto di Ercolano, durante una campagna di scavi fra le ceneri e le bombe vulcaniche vomitate dal Vesuvio nel 79 dopo Cristo. Sopravvissuta alla catastrofe, ora l’antica nave romana è così fragile che corre il rischio di sbriciolarsi a causa dei piccoli e frequenti terremoti dell’area vesuviana. Per proteggerla, sarà messa su una piattaforma antisismica in grado di assorbire qualunque vibrazione (...). ”Ci accingiamo ad applicare un moderno sistema di isolamento tri-direzionale, che agisce simultaneamente sia sulle componenti orizzontali sia su quella verticale dello scuotimento, in modo da offrire una protezione totale”, spiega il professor Alessandro Martelli, direttore della sezione ”Rischi naturali” dell’Enea e responsabile dei progetti di ”isolamento sismico” (...). Il dispositivo di isolamento sismico è costituito da quattro colonnine, ciascuna delle quali è un super ammortizzatore, fatto con biglie d’acciaio, molle elicoidali, pistoni, olio ad alta viscosità e anelli di gomma, giusto per limitarsi all’essenziale. Il dispositivo antisismico è stato messo alla prova su una tavola vibrante dell’istituto di ricerca Enel-Hydro di Bergamo, in grado di generare terremoti artificiali. Il progetto è finanziato dalla Comunità europea. Gli studiosi hanno ricostruito che la nave, lunga 8,5 metri e larga 2,5, era ancorata nel porticciolo di Ercolano il 24 agosto del 79 d.C., quando il Vesuvio esplose, proiettando una colonna di gas e ceneri fino a 20 km d’altezza (...). Il suo relitto fu ritrovato nel 1982». (F. Foresta Martin, ”Corriere della sera”, 12 maggio 2002). Past news