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 2002  giugno 11 Martedì calendario

ZECCHI

ZECCHI Stefano Venezia 18 febbraio 1945. Filosofo. Laureato con una tesi su Husserl, è docente di Estetica all’università Statale di Milano. Tra i suoi libri, L’artista armato. «[...] insegna Estetica all’Universitò Statale di Milano, e fu proprio un convegno sulla bellezza (in senso filosofico e artistico) a portarlo al Costanzo Show. ”Maurizio è un rabdomante della comunicazione [...] Scruta, valorizza, sfodera una straordinaria sensibilità nei confronti delle persone. Con la sua trasmissione ha anticipato l’era di internet: vedo Costanzo come un mouse che clicca metaforicamente sugli ospiti e apre finestre infinite. Credo che gli sia piaciuta la mia versatilità. Oltre al fatto che mi esprimo in modo chiaro, non mi perdo negli anacoluti che la tv di solito punisce” [...]» (Michele Anselmi, ”Capital” dicembre 2001). «’Céline diceva che gli intellettuali di sinistra sono ignobili per il loro conformismo. Ricordo che lo citai sulla rivista ”Il moderno’, dei ”miglioristi’ milanesi, cui collaboravo. Il giorno dopo, Montanelli mi chiamò al ”Giornale’”. Assistente di Enzo Paci a Milano dal ”69, poi a Padova di Dino Formaggio, nel ”79 ordinario a 34 anni. [...] ”Ho sempre pensato che fosse necessaria una sorta di militanza culturale. E il romanzo è un banco di prove per esprimere idee estetico-filosofiche. Così scrissi Estasi, ma ero molto incerto. Fu mia moglie Sara a incoraggiarmi alla pubblicazione. Era il ”93. Scelsi un piccolo editore, e fu un successo incredibile. Tra le varie edizioni si è superato il milione di copie”. Chi non l’ama dice: solo grazie alla tv. ”Sono grato, ovviamente a Maurizio Costanzo, che mi chiamò per la prima volta nell’88. Ma di libri, nel suo talk show, ne sono passati moltissimi, e non tutti hanno avuto successo [...] Adesso ci vanno tutti, a quei tempi un professore che parlasse in tv era un reietto. Ma il mio maestro Enzo Paci veniva considerato tale da molti colleghi solo perché, tanti anni prima, collaborava con un settimanale [...]”» (Mario Baudino, ”La Stampa” 14/8/2004). «[…] per una battuta su Prodi, fui allontanato dal Mulino, dov’ero stato dal ”90 al ”97 nel gruppo di lavoro per la filosofia e avevo diretto l’annuario di estetica […] Un trafiletto sul ”Giornale”. Si ricorda Gargonza? Siccome nella lista degli intervenuti c’era pure Luigi Nono, che era morto, ironizzai sulle doti di spiritista di Prodi. Mi chiamò da Bologna Evangelisti per dirmi che forse era meglio lasciassi perdere e restassi dall’altra parte […] Quando arrivai a Milano, nel ”64, c’erano intellettuali di sinistra straordinari: Paci, Geymonat, Dal Pra, Cantoni. Sono stato amico di Raboni, con Strehler ho passato un capodanno a Bali. […] Sono stato nel Pci dal ”72 all’83. Poi ho votato Psi, ma non ho mai preso la tessera. Craxi ha esagerato con parenti e amici, però aveva un progetto per l’Italia e per la città; mi ha fatto male vederlo tradire anche da milanesi, come Martelli […] Al Costanzo Show mi scambiavano per un chirurgo e mi telefonavano per chiedermi come rifarsi il seno e il naso. Rispondevo che io curo la bellezza dell’anima”. Estasi, il suo primo romanzo, uscito da un piccolo editore ( SE), ha venduto un milione di copie. Montanelli lo chiamò a collaborare al ”Giornale”. […] Il suo primo saggio si intitolava La bellezza, ”per lo scandalo dei benpensanti, che consideravano la bellezza un valore reazionario. Per fortuna il mio editore di allora, Bollati, mi difese” […]» (Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 9/3/2005).