11 giugno 2002
Palazzi Roberto, di anni 57. Fisico massiccio, un metro e novanta d’altezza, barba bionda ben curata, traduttore di Asimov, considerato da tutti uno dei maggiori bibliofili italiani
Palazzi Roberto, di anni 57. Fisico massiccio, un metro e novanta d’altezza, barba bionda ben curata, traduttore di Asimov, considerato da tutti uno dei maggiori bibliofili italiani. Intellettuale eccentrico, garbato e sempre pronto alla battuta, maniacale frequentatore di mercatini, una predilezione per i frontespizi con errori di stampa, possedeva più di ventimila libri rari. Da qualche anno aveva chiuso la sua libreria di Monteverde, già frequentata da Giulio Einaudi e Giovanni Spadolini. Da allora viveva solo sull’Aurelia e, nel fine settimana, andava a Casalpalocco per far visita alla madre Bode Eleonora, di anni 94, tedesca d’origine, vedova di un dirigente di una società petrolifera, appassionata di bridge. Intorno alle 22 di domenica 2, pantaloni bianchi e maglietta rossa, ordinò una fetta di torta nel ristorante ”il Vascello” e rimase a sbocconcellarla fino all’una, chiacchierando con gli amici Giorgio e Dorina, proprietari del locale, e vantandosi assai del testo di Girolamo Cardano che aveva con sé. Vagò per il quartiere fino alle 5, poi si infilò nelle mutande portafogli e orologio, s’inginocchiò accanto alla sua Polo blu e si squarciò la gola con un taglierino. Lunedì scorso, tra due macchine parcheggiate lungo le Mura Gianicolensi, di fronte a villa Verde, Roma.