Evelyne Lever, "Madame de Pompadour. Passioni e destino di una favorita", Mondadori 2002, 12 giugno 2002
Scaletta del re. Dal 1738 il re, per trovare intimità, fu spesso costretto a rifugiarsi nel guardaroba
Scaletta del re. Dal 1738 il re, per trovare intimità, fu spesso costretto a rifugiarsi nel guardaroba. Sentendosi a disagio nella sontuosa camera del Re Sole, in cui si sottoponeva alle cerimonie pubbliche del lever (risveglio) e del coucher (preparazione alla notte), dormiva in una camera più modesta dove si svegliava prima del lever ufficiale. Per accedere ai petits cabinets, i suoi appartamenti privati, si passava dalla "scaletta del re", che dava su un cortile interno. Madame de Pompadour non ne aveva bisogno: il suo appartamento comunicava con quello del re, inoltre poteva servirsi di un apposito ascensore costruito a suo tempo per Madame de Châteauroux. Dopo la toilette era il re a scendere dall’amante, dove restava fino all’ora della messa, poi tornava da lei e insieme mangiavano minestra e cotoletta.