Varie, 17 giugno 2002
CARNEVALE
CARNEVALE Andrea Monte San Biagio (Latina) 12 gennaio 1961. Ex calciatore. Con il Napoli vinse due scudetti (1986/87 e 1989/90), una coppa Uefa (1988/89), una Coppa Italia (1986/87), cui ne aggiunse un’altra con la Roma (1990/91). In tutto giocò 255 partite di serie A segnando 66 reti. Con la nazionale vinse la medaglia di bronzo ai mondiali del 1990, in tutto 10 presenze e 2 gol. stato sposato con la conduttrice televisiva Paola Perego • «Centoquattordici gol realizzati in diciassette anni di peregrinazioni sui campi di A e B, due scudetti e una coppa Uefa vinti con il Napoli di Maradona, dieci presenze e due reti in maglia azzurra, le notti magiche di Roma ”90, il matrimonio con Paola Perego. Sono state poche ma intense le tappe felici di Andrea Carnevale, di Monte San Biagio, un dolce paese arroccato sui Monti Lepini, in provincia di Latina. Una vita costellata di drammi personali, angosce intime e squalifiche sportive. Da goleador ricco e famoso e da marito felice di una donna di spettacolo, alla malinconia dell’ex, all’anonimato di tutti i giorni. Gli ultimi spiccioli di un’esistenza dannata, segnata da quest’ultima vicenda sul presunto traffico di cocaina, la seconda in cui sarebbe implicato, dopo quella sui ”coca-party” ai quali avrebbe preso parte con Maradona e altri calciatori ai tempi del Napoli, fine anni ”80. Una vita sempre in salita per un uomo dal carattere difficile, segnato da una tragedia familiare. Aveva tredici anni quando con i suoi fratelli (in tutto quattro femmine e tre maschi) si trovò all’improvviso senza padre e madre. Era il 1974. Papà Gaetano, ex manovale delle Ferrovie dello Stato, emigrato per qualche anno in Germania, al suo ritorno a Monte San Biagio fu colto da un raptus di follia e uccise a colpi d’ascia la moglie Filomena. La colse di sorpresa, alle spalle, mentre la donna stava facendo il bucato sul greto di un fiume. Internato al manicomio giudiziario di Aversa, si tolse la vita nell’83. Andrea aveva già esordito in A con la maglia dell’Avellino, ma quei nove anni precedenti erano stati i più duri per lui, lasciarono tracce incancellabili. A fargli da mamma furono le sorelle maggiori, Giuseppina e Rossana. Scuola fino alla quarta ragioneria, poi solo calcio: dal Fondi al Latina, il gran salto verso la A e i primi guadagni, i titoli sui giornali. Anche da calciatore la sua carriera non è stata facile. Una lunga gavetta in provincia (Avellino, Reggiana, Cagliari, Catania e Udinese) prima di approdare alla grande ribalta. Quattro anni e due scudetti a Napoli con Maradona, poi la Roma. In mezzo, una breve parentesi in Nazionale: 10 presenze, la partecipazione alle prime due partite vinte dagli azzurri ai mondiali di Italia’90, all’Olimpico: l’esordio con l’Austria, la successiva partita con gli Stati Uniti. All’inizio della ripresa l’allora cittì Vicini lo sostituì con Schillaci e per tutta risposta Carnevale lo mandò platealmente a quel paese. Il suo mondiale finì quella sera, 14 giugno 1990. Il ”90 fu un anno importante per Andrea: il 12 luglio sposò Paola Perego nella chiesa di San Giovanni Battista a Monte San Biagio. Una festa sfarzosa: oltre ai duecento invitati coinvolse l’intero paese, circa seimila anime. Sette anni d’amore e due bambini, Giulia che ora ha dieci anni e Riccardo di sei. Una favola però senza lieto fine: inevitabile e fatale la crisi del settimo anno (autunno ”97) e la separazione. ”Non eravamo abituati a vivere tutti i giorni sotto lo stesso tetto” fu il commento della Perego. Sempre nell’estate del ”90 Carnevale passò alla Roma, ma in autunno fu travolto (con Peruzzi) dal ciclone doping: positivo a un controllo, fu squalificato per un anno. Condannato per aver assunto il Lipopil, farmaco proibito a base di fentermina. Si giustificò dicendo d’averlo preso per dimagrire dopo un lauto pasto e sfuggire così alle ire dell’allora sergente di ferro Ottavio Bianchi. Non fu creduto. Tre anni dopo (giugno ”93) salì ancora alla ribalta per uno strano episodio che coinvolse tutta la squadra giallorossa: ultima di campionato, Roma-Udinese all’Olimpico. Una vittoria romanista avrebbe condannato l’Udinese in B e salvato la Fiorentina. Sul risultato di 1 a 1, negli ultimi minuti Carnevale sprecò in modo plateale una facile occasione: l’Udinese pareggiò, la Fiorentina retrocesse. Due mesi dopo Carnevale andò (guarda caso) proprio all’Udinese. Ultime apparizioni in A, poi un grave infortunio, la ripresa a Pescara, in serie B, dove smise di giocare nel ”96, dopo una furiosa lite con l’allenatore Oddo. Per colpa di un... cocomero mangiato di nascosto in camera, durante un ritiro. Negli ultimi anni è rimasto ai margini del grande calcio: faceva l’osservatore all’estero per l’Udinese. Una vita sempre in salita» (Walter Gallone, ”Il Messaggero” 28/7/2002).