Varie, 17 giugno 2002
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GRASS Günter Danzica (Polonia) 16 ottobre 1927. Scrittore. Uno dei maggiori scrittori tedeschi. Nobel nel ”99
GRASS Günter Danzica (Polonia) 16 ottobre 1927. Scrittore. Uno dei maggiori scrittori tedeschi. Nobel nel ”99. Suo libro più famoso: Il tamburo di latta (’59). Nell’autobiografia «Sbucciando la cipolla» (2006) rivelò di aver militato nelle SS alla fine della guerra come volontario, non «costretto» a indossarne la divisa come aveva sempre lasciato credere. «Il motivo fu comune per quelli della mia generazione, un modo per voltare le spalle ai genitori». Negli anni 60 Grass ebbe un ruolo attivo nel partito socialdemocratico tedesco. Appoggiò Willy Brandt nella corsa alla Cancelleria. Nel 1965 fece un viaggio elettorale a favore della Spd attraverso la Germania per raccogliere voti • « un pomeriggio d’autunno del 1952. Si trova occasionalmente a Lenzburg, in casa di un’amica, assieme ad altri ospiti che stanno tranquillamente seduti a conversare mentre vengono serviti caffè e torte. All’improvviso compare un bambino con un tamburo di latta in mano che senza degnare nessuno di uno sguardo, fa per tre volte il giro della stanza marciando e tambureggiando. Poi scompare. La scenetta s’imprime con violenza nella fantasia del giovane studente di Belle Arti che non riesce a dimenticare la visione di quel bimbo così preso dal suo tamburo, così estraneo e lontano dal mondo degli adulti. Tornato a Düsseldorf, dove frequenta l’Accademia d’Arte, scrive subito un ciclo di poesie, che non terminerà mai, in cui la figura principale è un nano. Presto quel nano diventerà Oskar Matzerath, il protagonista del capolavoro di Grass, stampato in tutto il mondo in milioni di copie: Il tamburo di latta. Quel pomeriggio davvero memorabile per il futuro romanziere, riserva però un’altra non meno memorabile sorpresa per il giovane Günter: a prendere il caffè con lui e con gli altri invitati c’è una deliziosa ragazza bruna di 19 anni che va a lezione di danza: è Anna Schwarz, che presto diventerà la signora Grass e che per molti anni accompagnerà lieve e sorridente lo scrittore nella sua meravigliosa, esplosiva avventura letteraria. Così due eventi in un sol giorno hanno dato una svolta determinante alla vita di un giovane artista di Danzica destinato alla gloria, di un tedesco che dopo Thomas Mann e Heinrich Böll, ha ricevuto nel 1999 il più ambito dei premi, il Nobel. […] Una vita fatta di enormi successi e di fiaschi colossali, di amori e di tradimenti, di grandi amicizie e di inimicizie, di vittorie e di sconfitte politiche. […] Il ragazzino devoto alla Vergine che fa il chierichetto. L’adolescente cresciuto ”fra Hitler e lo Spirito Santo” che crede ciecamente nel suo Führer. Il ballerino provetto di tango e di valzer che scandirà a passo di danza le tappe più salienti della sua vita artistica e familiare, dal successo del suo primo romanzo al conferimento del Nobel; già a tredici anni le ragazze a Danzica lo sceglievano come partner nel ballo, data la mancanza di uomini, tutti in guerra, racconta lo scrittore. Suona in un complesso jazz a Düsseldorf per sbarcare il lunario; la musica della sua band non deve essere poi tanto male se è vero che Louis Armstrong una sera si mette a suonare con lui e i suoi amici. Ama cucinare per gli amici piatti nient’affatto semplici come coscio di montone con lenticchie e prelibate zuppe di funghi e di pesce. Beniamino delle donne, attorniato da mogli e amanti che gli sfornano figli in quantità - un pascià, lo definisce acida Alice Schwarzer, la più nota delle femministe tedesche. Piccolo borghese che ama le feste in famiglia, la vita patriarcale in campagna con tanti figli e al tempo stesso sogna fellinianamente una grande casa dove riunire tutte le sue donne (per i suoi sessant’anni arriva a proporre alla nuova moglie Ute una crociera insieme alle madri dei suoi figli, Anna e Ingrid, e naturalmente ne riceve un rifiuto). Pubblicitario che per una nota ditta produttrice di latte inventa la storiella di un naufrago che manda un messaggio nella bottiglia: ha tutto nella sua isola, scrive, noci di cocco, banane e donne, ha solo urgente bisogno del latte marca Bolle. E lui ha urgente bisogno di denaro: negli anni 1955-56 è a Parigi con la moglie e insegue i suoi sogni di arte e di poesia; la pubblicità si rivela per lui una insperata fonte di guadagno. In realtà non manca al futuro autore del Tamburo di latta uno spiccato senso degli affari che ha ripreso dal padre insieme all’amore per la cucina. Ma cosa non sa fare questo gigante della narrativa tedesca, ci si domanda con una certa soggezione, ripercorrendo la sua vita di poeta, di scultore, disegnatore, scalpellino, saggista, politico e conferenziere consumato. […] maturato in fretta dopo essere stato mandato al fronte a 16 anni, dopo essersi ritrovato nel ”45 senza casa, senza lavoro, senza patria. In fretta ha imparato a sopravvivere, a fare lavoretti occasionali - ha anche lavorato, per disperazione, in una miniera di salgemma. Vuole diventare a ogni costo scultore Grass, e intanto ha imparato a fare lo scalpellino guadagnando i suoi primi soldi con le lapidi mortuarie. Come tutti i poeti tedeschi, ha fatto nel ”52 un viaggio in Italia: ha girato in autostop per tutta la penisola. Da Milano a Palermo, con un libro di schizzi e la scatola dei colori. Non aveva mai visto i limoni sugli alberi, dichiara lo scrittore parlando di quel suo primo soggiorno in Italia. Il secondo lo farà con la moglie Anna, sempre in autostop. Sempre per caso, viene a conoscenza di un concorso radiofonico per giovani poeti, riceve il terzo premio, viene contattato dal Gruppo 47 che lo invita a leggere le sue poesie: è questo l’inizio della sua fortuna letteraria. In una successiva riunione del gruppo Grass infatti legge le prime pagine del suo Tamburo di latta conquistando critici ed editori, tranne Marcel Reich-Ranicki, suo irriducibile nemico, che tanti anni dopo lo distruggerà come scrittore bocciando clamorosamente il suo romanzo Un vasto campo. A grandi lodi e ad aspre critiche Grass pare essere abituato; imperturbabile anche quando il Tamburo di latta viene accusato di oscenità. Anche quando lo chiamano con spregio ”pornograss”. Delle sue battaglie politiche, delle sue coraggiose prese di posizione in difesa della socialdemocrazia, di quel suo andare controcorrente - contro la riunificazione delle due Germanie e contro la rimozione del passato - , si sa già tutto. Meno nota è la sua esperienza di guerra, avvenuta quando egli era ancora un adolescente: il racconto delle sue traversie è impressionante. Il ragazzino che passa il suo tempo sprofondato nella lettura (legge Remarque e Jünger) o a disegnare sul suo taccuino, viene catapultato da un giorno all´altro nell’inferno della guerra, sul fronte russo. il 1944 e i bombardamenti degli alleati non hanno tregua. Solo per un caso fortuito il giovanissimo Grass non viene fucilato come disertore perché sorpreso senza documenti; solo per caso non è fatto a pezzi da un’esplosione, ma viene solo ferito di striscio a una gamba. ”Ho imparato ad apprezzare la paura”, commenta rievocando la sua odissea. Danzica è completamente distrutta e Grass riuscirà a rivedere i suoi familiari solo nel ”47. Subito dopo la guerra cominciano le prime notizie sull’olocausto, sui crimini nazisti. Ma il giovane soldato e i suoi compagni non riescono a crederci, pensano che si tratti di propaganda diffusa dagli americani. Vedono i lager, e pensano che siano stati a bella posta manomessi dagli alleati. No, i tedeschi non sarebbero mai capaci di tanto!, dicono fra di loro. Grass crede agli orrori nazisti solo quando accende la radio che trasmette il resoconto del processo di Norimberga e sente che il suo idolo, il capo della gioventù hitleriana, Baldur von Schirach, ha confessato i suoi crimini. Per il giovane Günter è la caduta degli dei, è il risveglio della vergogna e dell’orrore che non ha mai fine. la perdita della patria morale. ”Emigrante dal suo passato”, lo chiama Salman Rushdie che si considera un suo allievo in spirito» (Paola Sorge, ”la Repubblica” 5/10/2002).