Varie, 17 giugno 2002
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Matsuhisa Nobuyuk
• i Tokyo (Giappone) 10 marzo 1949. Chef • «In arte Nobu, è uno dei più grandi cuochi del mondo, lo chiamano ”l’architetto del sushi”, perchè architetto lo è davvero, obbedendo, da buon giapponese, alla tradizione familiare. Ma già prima della laurea lui sapeva che la sua strada sarebbe stata un’altra: quella di diffondere il sushi nel mondo. [...] Dà il suo nome a 13 ristoranti, da Los Angeles a Milano (prossima meta Shanghai) [...] ”E’ stata una specie di folgorazione: quando avevo 11 anni mio fratello maggiore mi portò in un ristorante a mangiare il sushi. Io ho 53 anni, e quand’ero bambino, in Giappone il sushi era un piatto da grandi occasioni. Ne rimasi estasiato e decisi che da grande avrei voluto farlo conoscere a tutti [...] Mio padre era architetto ed anche mio fratello lo è. Io seguii quella strada, anche per rispetto alla memoria di papà, morto quando avevo otto anni. Ma mio padre mi lasciò anche un altro messaggio, l’ho interpretato da una sua fotografia scattata in India: gira il mondo, pareva mi dicesse, e io l’ho fatto [...] Credo di aver fatto conoscere la cucina giapponese, dimostrando quanto sia interpretabile e adattabile alle situazioni ed alle materie prime. Tutto questo, naturalmente, partendo da una severa scuola di sushi in Giappone. Poi le esperienze all’estero: Perù, Argentina, anche l’Alaska. Ma lì andò male, il ristorante bruciò poco dopo l’inaugurazione. Tornai in Giappone, per poi ripartire con destinazione Stati Uniti, fu il successo: prima Beverly Hill, poi Miami, Las Vegas e tanti altri. Nel 1995 il mio locale a Manhattan ha ricevuto il riconoscimento come miglior ristorante di New York. Un altro grande momento di soddisfazione è stato aprire a Milano l’’Armani Nobu’, assieme al celebre stilista [...] Il segreto del sushi è avere pesce freschissimo e saperlo lavorare, qualsiasi pesce va bene. Ma attenzione, anche fare un vero piatto di spaghetti con le vongole sembra facile...”» (Vanni Cornero, ”La Stampa” 2/6/2002). «[...] Autentico fenomeno dell’arte culinaria [...] deve il successo planetario alla genialità con cui è riuscito a combinare la tradizione della cucina del suo Paese con elementi rubati (e reinterpretati) alla cucina occidentale. Il risultato è che anche se siete degli esperti di cucina giapponese e non avete mai mangiato altro nella vostra vita, assaggiare una ”creazione” di Nobu sarà comunque un’esperienza nuova. [...] Una vera fusion gastronomica di cui Nobu è unico interprete. Se siete a caccia di un segreto vi interesserà sapere che la prima regola, per lui, è la freschezza delle materie prime e che tutte le ricette sono leggere, con pochi grassi e meno colesterolo. [...] I suoi piatti sono come abiti griffati: firmati e inconfondibili. [...] Alle ricette di Nobu si rivolgono i vip che cercano qualcosa di speciale, ed è proprio ai vip che parte del suo successo è legato. Infatti fu Robert De Niro, nel 1994, a proporgli di approdare a new York [...] la partnership è decollata e non si è fermata alla Grande Mela: nel 1997 i due sono atterrati a Londra [...] Dietro l’arrivo in Italia, invece, c’è l’entusiasmo di Giorgio Armani [...]» (Paola De Carolis, ”Sette” n. 43/1999).