18 giugno 2002
Rainone Aniello, di anni 32. Look da punk duro, napoletano di San Giuseppe Vesuviano, assai affezionato alla droga, residente in una baracca sotto ponte Sisto, Roma, e ciononostante padre di una bimba di due anni e mezzo, concepita con Sequi Adele, di anni 34, carina, bionda, benestante, mai un filo di trucco
Rainone Aniello, di anni 32. Look da punk duro, napoletano di San Giuseppe Vesuviano, assai affezionato alla droga, residente in una baracca sotto ponte Sisto, Roma, e ciononostante padre di una bimba di due anni e mezzo, concepita con Sequi Adele, di anni 34, carina, bionda, benestante, mai un filo di trucco. Costei aveva continuato a vivere con la madre alla Balduina, non aveva permesso al padre di riconoscere la figlia, sostenendo che, una volta cresciuta, i precedenti penali di lui le avrebbero impedito di superare i concorsi pubblici. Ogni tanto consolava il Rainone dicendogli che se lui smetteva di drogarsi, la figlia avrebbe potuto avere il suo cognome. Tra liti continue e improbabili rappacificazioni, restava tuttavia convinta che lui non fosse abbastanza maturo per fare il padre. Venerdì 7 passarono la giornata insieme. Intorno alle 20 e 15, dopo un po’ che bivaccavano a piazza Trilussa, lei gli disse che doveva tornare a casa dalla bimba. Il Rainone urlò: ”Se te ne vai non mi ami”. Ciò detto, lanciò in terra il casco del motorino, schizzò verso l’adiacente ponte Sisto, salì sul parapetto e si tuffò nel Tevere a volo d’angelo. Un ragazzo di Cremona, Sovardi Gabriele, di anni 24, anche lui a Roma senza fissa dimora, scese a soccorrerlo, lo vide per un attimo tornare a galla aggrappandosi alle erbacce, poi dissolversi nel buio ”come una grande macchia nera”. Il corpo fu ripescato cinque giorni dopo, all’altezza del lungotevere Ripa, duecento metri dal ponte Palatino, indosso i pantaloni di una tuta da ginnastica.