Fabio Cavalera, ìCorriere della Seraî 15/06/2002, 15 giugno 2002
Il Maradona d’Asia. «Il numero 21 della Corea si chiama Park Ji Sung. un signor nessuno del calcio mondiale
Il Maradona d’Asia. «Il numero 21 della Corea si chiama Park Ji Sung. un signor nessuno del calcio mondiale. Ha ventuno anni, trottola fra il centrocampo e l’attacco, sempre sulla destra, e un buon ingaggio in Giappone nel Kyoto Purple Sang. Ma al settantesimo minuto della ”finale” con il Portogallo, chi perde torna a casa, Park Ji Sung ha una specie di folgorante e geniale illuminazione. Se il colpo gli riesce, e magicamente gli riuscirà, diventa il Maradona d’Asia. [...] Arriva dalla parte opposta di dove staziona il nostro Park Ji Sung una lunga palla [...]. Sembra una di quelle scommesse azzardate se non fosse che chi ha visto giovedì l’ultimo allenamento dei coreani ha assistito alla stessa azione provata e ripetuta almeno una ventina di volte. Con l’allenatore Guus Hiddink che comandava le operazioni e spiegava. Nove su dieci Park Ji Sung riceveva, stoppava. E sparava alto. Qui la storia è un po’ diversa. [...] Il signor nessuno, numero 21, Park Ji Jung si piazza dietro al grande Conceicao e trasforma la zanzara che è in lui in un clone di Maradona. Vede la palla che compie la parabola, la addomestica al volo con un tocchetto che scavalca l’avversario e sempre al volo insacca. Ma chi sei Park Ji Jung?» (Fabio Cavalera).