Macchina del Tempo, n.6 giugno 2002, pag.50, 6 giugno 2002
I pesci elettrici scaricano anche 500 volt. L’elettricità di molti vertebrati marini era già nota agli antichi greci: molti secoli prima che Alessandro Volta costruisse la prima pila della storia
I pesci elettrici scaricano anche 500 volt. L’elettricità di molti vertebrati marini era già nota agli antichi greci: molti secoli prima che Alessandro Volta costruisse la prima pila della storia. Paradossalmente, l’ambiente umido e salato dell’acqua è più favorevole ai muscoli che lavorano con forza elettrica di quanto lo sia l’aria. Con l’energia elettrica, infatti, i pesci possono dare lo stesso rendimento con minor quantità di massa muscolare. La corrente generata non è affatto debole: molti pesci hanno potuto trasformare i loro muscoli in organi elettrici. Hanno sviluppato larghe placche che generano piccoli movimenti ma molta corrente, raggiungendo anche una tensione di 500 volt, sufficiente perché alcune razze e anguille di grandi dimensioni possano, con le loro scariche, intorpidire perfino un uomo, mentre gli animali più piccoli non hanno scampo: restano colpiti a morte. Anche il corpo umano, comunque, è attraversato da energia elettrica. Ciascuna dei 40 trilioni di cellule del nostro organismo ha infatti una carica propria: il potenziale di membrana della cellula. La tensione ammonta normalmente a 40-90 millivolt. Tant’è vero che gli elettrocardiogrammi misurano l’efficienza dei muscoli cardiaci, registrandone le correnti elettriche e le variazioni di potenziale durante l’attività.