L. Jacobelli, Macchina del Tempo, n.6 giugno 2002, pag.60-62, 6 giugno 2002
I mestieri. Macellai. I Romani non conoscevano l’allevamento di bestiame da macello su larga scala
I mestieri. Macellai. I Romani non conoscevano l’allevamento di bestiame da macello su larga scala. Solo il maiale si poteva allevare con poca spesa. La sua carne era dunque la più consumata: essiccata, poteva conservarsi a lungo. Meno diffuse erano la carne di bue, impiegato nei lavori dei campi e per il traino, e di capre e pecore, utilizzate soprattutto per il latte. Carne e pesce erano venduti in grandi mercati (macella), ma c’erano anche piccole botteghe per la vendita di maiale, vitello, cacciagione e pollame. In rapporto alla moneta attuale, si è ipotizzato che la carne costasse circa 25,82 euro al chilo, cioè più del doppio del prezzo che ha oggi.