D. Egidi; Macchina del Tempo, n.6 giugno 2002, pag.76, 6 giugno 2002
Paolo Villaggio e la passione divorante per il cibo
I mangioni. Tra Paolo Villaggio e il peccato di gola, non c’è solo amore. Ma una passione divorante. Lui stesso ha più volte dichiarato: «Lo stravizio alimentare riesce ancora a condirmi la vita. A fermare la noia». Centouno chili di peso, ipocondriaco, dopo settanta tentativi di mettersi a dieta, ha rinunciato all’idea di adottare abitudini alimentari più corrette: «Ho rimandato la mia crociata della salute a tempi migliori». Ma i rimorsi non lo lasciano sempre in pace, soprattutto con l’oscurità: «Mangio sempre di notte. un grande ventre e il buio mi fa sentire molto più in colpa». Ha raccontato così la sua mattinata tipo: «Mi sveglio fra le 3 e le 4 del mattino. Verso le 5 mi alzo e porto i miei due cani, Bingo e Piccolo, a villa Ada, a Roma. Poi vado a piazza Verbano, compro mezzo chilo di focaccia genovese e torno a casa. Taglio la focaccia a metà, apro il frigo, ci metto in mezzo un tre etti di mortadella con pistacchio e questa è la mia prima colazione». Dice di mangiare tutto quello che vede, ma di non vedere tutto quello che mangia. Una notizia agghiacciante: «Adoro la trippa, anche quella congelata».