Massimo Fini, "Nietzsche. L’apolide dell’esistenza", Gli specchi Marsilio., 19 giugno 2002
Il natale del 1874, che Nietzsche passa di nuovo a letto malato. In quei giorni scrive alla vecchia amica Malwida von Meysenbug: «Ieri, primo giorno dell’anno, guardai il futuro con vero tremore
Il natale del 1874, che Nietzsche passa di nuovo a letto malato. In quei giorni scrive alla vecchia amica Malwida von Meysenbug: «Ieri, primo giorno dell’anno, guardai il futuro con vero tremore. Vivere è terribile e pericoloso, io invidio chiunque abbia fatto una buona morte. Del resto sono deciso a diventare vecchio, perché altrimenti non si conclude nulla. Ma non è perché mi piace la vita che voglio invecchiare. Lei comprende questa mia determinazione».