www.lescienze.it del 6/6/2002., 6 giugno 2002
Il dottor Katsufumi Sato del National Institute of Polar Research di Tokyo ha scoperto che i pinguini di Adelia e pinguini reali riescono a sopravvivere a immersioni di centinaia di metri sott’acqua perché nel ritornare in superficie procedono obliquamente
Il dottor Katsufumi Sato del National Institute of Polar Research di Tokyo ha scoperto che i pinguini di Adelia e pinguini reali riescono a sopravvivere a immersioni di centinaia di metri sott’acqua perché nel ritornare in superficie procedono obliquamente. La scoperta è stata effettuata dotando di sensori di profondità, velocità e accelerazione 650 pinguini che vivono sulle coste dell’Antartide. Si è visto così che, come gli uomini, gli animali hanno imparato che bisogna lasciare un tempo sufficiente affinché l’azoto disciolto nel sangue a causa della pressione dell’acqua possa ritornare in fase gassosa nei polmoni: se l’emersione fosse troppo veloce, il riassorbimento non sarebbe completo e causarebbe un’embolia.