Luigi Vaccari, "Il Messaggero", 10/6/2002 pagina 17., 10 giugno 2002
Luciano De Crescenzo, che da morto vorrebbe incontrare per primo Federico Fellini, perché gli ha voluto «un bene dell’anima»:«Ci si vedeva in piazza di Spagna la mattina alle sei e mezza e andavamo a prendere il cappuccino insieme
Luciano De Crescenzo, che da morto vorrebbe incontrare per primo Federico Fellini, perché gli ha voluto «un bene dell’anima»:«Ci si vedeva in piazza di Spagna la mattina alle sei e mezza e andavamo a prendere il cappuccino insieme. Mi ha lasciato alcune telefonate, una ce l’ho ancora registrata, mi vale più di tutte le recensioni che potrei avere sui giornali. Se dovesse scoppiare un incendio, prima di scappare salvo quella cassetta: "Ciao Luciano, sono Federico... ho letto subito il tuo libro, l’ho letto d’un fiato. Hai questa qualità straordinaria di essere proprio amico del lettore... E’ una lettura coinvolgente, come i romanzi di Simenon, che uno non può certo lasciarli a metà. Hai scritto un racconto tenerissimo e crudele che mi hai confermato questo tuo talento, di metterti immediatamente sotto braccio col lettore. Sei proprio bravo. Spero di vederti e di dirtelo a voce, guardandosi negli occhi... Ti volevo dire bravo. Ti richiamerò. Ciao"».