Massimo Fini, "Nietzsche. L’apolide dell’esistenza", Gli specchi Marsilio., 21 giugno 2002
Nella primavera del 1873 Nietzsche comincia a scambiarsi lettere con un’ammiratrice, Rosalie Nielsen, moglie separata di un ufficiale scandinavo, millantatrice che raccontava di aver frequentato Mazzini e di essere stata imprigionata come pericolosa rivoluzionaria
Nella primavera del 1873 Nietzsche comincia a scambiarsi lettere con un’ammiratrice, Rosalie Nielsen, moglie separata di un ufficiale scandinavo, millantatrice che raccontava di aver frequentato Mazzini e di essere stata imprigionata come pericolosa rivoluzionaria. Quando decidono di incontrarsi in un hotel di Friburgo, Nietzsche esce dalla stanza gridando «Mostro, mi hai ingannato! » (pare che la donna fosse bruttissima). Lei continuò a tempestarlo di lettere, telegrammi, implorazioni, si piazzò davanti casa sua a Basilea, finchè Overbeck organizzò un incontro: «Che scena ridicolmente, sproporzionatamente violenta recitò Nietzsche! Si svolse quasi senza parole, e terminò con la porta della stanza barricata con una sedia contro la signora Nielsen».