Claudio Colombo, ìCorriere della Seraî 21/6/2002, 21 giugno 2002
Ne parlavano come di un despota. «Uno abituato a maneggiare denaro, non suo, per crearsi amicizie, clientele, lobby personali
Ne parlavano come di un despota. «Uno abituato a maneggiare denaro, non suo, per crearsi amicizie, clientele, lobby personali. Per comprare voti, premiare i sodali, favorire carriere. Ad aprile, Michel Zen-Ruffinen decise di uscire allo scoperto: in un’intervista a ”Le Temps” aprì ufficialmente la sua guerra personale contro il suo pigmalione, l’uomo che l’aveva aiutato, ragazzo, a farsi strada».