Claudio Colombo, ìCorriere della Seraî 21/06/2002, 21 giugno 2002
Nel dossier vengono fatti nomi e cifre. «1) Dal fallimento dell’Isl, agenzia partner nel marketing, la Fifa non avrebbe perso i 31,9 milioni di dollari dichiarati da Blatter, bensì 115,6
Nel dossier vengono fatti nomi e cifre. «1) Dal fallimento dell’Isl, agenzia partner nel marketing, la Fifa non avrebbe perso i 31,9 milioni di dollari dichiarati da Blatter, bensì 115,6. 2) Nel 1999, Blatter cancellò senza ragione un debito che la Concacaf, la Confederazione nord e centroamericana del calcio, doveva alla Fifa. Inoltre, non avrebbe rispettato le procedure per l’assegnazione del contributo di un milione di dollari, sempre alla Concacaf, per lo sviluppo del programma ”Gol”, promozione del calcio in paesi in via di sviluppo. 3) Nel settembre 2001, Blatter avrebbe autorizzato un pagamento di 55 mila dollari all’ex presidente della Fifa, il brasiliano Joao Havelange. ”A quale titolo?” si è chiesto Zen-Ruffinen. 4) Il campionato Fifa under 17, ospitato da Trinidad e Tobago nel 2001, ha chiuso con un bilancio costi di 8,21 milioni di dollari, anziché i 4,5 milioni previsti dal budget iniziale. Trinidad e Tobago, per inciso, è il paese del vicepresidente Fifa, Jack Warner. Le regalìe al potente presidente della Concacaf si concretizzerebbero in un contratto molto oneroso per un progetto tecnologico gestito da una società di proprietà del figlio di Warner; e nel pagamento, da parte della Fifa, di un affitto di locazione in una scuola-calcio gestita da un altro figlio di Warner. La scuola, che si trova a Port of Spain, capitale di Trinidad, sarebbe stata costruita con i soldi della stessa Federcalcio. 5) La Fifa avrebbe venduto i diritti tv per i Mondiali 2002 e 2006 al gruppo Kirch con uno ”sconto” di 53 milioni di dollari; sottocosto, 100 milioni di dollari meno, anche la cessione dei diritti negli Stati Uniti. 6) Ci sarebbero anche i 100 mila dollari che Blatter ha accreditato, per «spese» dal 1998 al 2000, a Viacheslav Koloskov, presidente della Federcalcio russa, che in quegli anni non faceva parte dell’Esecutivo Fifa (lo è attualmente)».