Marco Nese, "Corriere della Sera", 17/6/2002 pagina 21., 17 giugno 2002
Giuseppe Garibaldi, arrivato a New York il 30 Luglio 1850 a bordo della Waterloo, andò a vivere con Antonio Meucci in una casetta di legno a Staten Island
Giuseppe Garibaldi, arrivato a New York il 30 Luglio 1850 a bordo della Waterloo, andò a vivere con Antonio Meucci in una casetta di legno a Staten Island. Con loro anche 24 gatti, passione della moglie di Meucci. Nella sua stanza Garibaldi attaccò un corno di cervo alla parete (se lo portava sempre dietro «contro la jettatura»), in salotto montò un trespolo con su un pappagallo al quale aveva insegnato a urlare: «Viva l’Italia, fuori lo straniero». Passava le sue giornate a scrivere, nei momenti liberi andava a pesca: comprò una barca, la dipinse coi tre colori della bandiera e la chiamò "Ugo Bassi", in onore di un prete patriota. Per fare qualche soldo, i due misero su una fabbrica di salami: l’eroe staccava la carne dagli ossi e la tagliuzzava. Memorabile il giorno in cui con una coltellata si mozzò il dito, ma continuò a lavorare con la mano che colava sangue: «S’impasterà con le salsicce e mangeremo salami repubblicani».