Alessandro Tommasi, ìla Repubblicaî 14/7/2001, 14 luglio 2001
Il gioco delle plusvalenze. Alla vendita di un calciatore, le società iscrivono immediatamente a bilancio la differenza tra quanto incassano e quanto avevano pagato in precedenza: da qui la prassi di cedere giocatori formati nel proprio vivaio o acquistati quando ancora non erano famosi, oppure di fare scambi in cui i giocatori vengono supervalutati dalle parti per fini contabili
Il gioco delle plusvalenze. Alla vendita di un calciatore, le società iscrivono immediatamente a bilancio la differenza tra quanto incassano e quanto avevano pagato in precedenza: da qui la prassi di cedere giocatori formati nel proprio vivaio o acquistati quando ancora non erano famosi, oppure di fare scambi in cui i giocatori vengono supervalutati dalle parti per fini contabili. Claudio Pasqualin, presidente dell’Assoprocuratori, un anno fa: «La Juventus vende Zidane al Real Madrid per 150 miliardi, poi ne spende 200 per Buffon e Thuram. La Juve va sotto di 50 miliardi? No, perché i 150 miliardi che entrano vanno dritti alla voce ”attivo” dell’esercizio di quest’anno, mentre i 200 che escono vengono spalmati sui prossimi 5 anni, 40 alla voce ”passivo” ogni anno. Quindi la Juve può contare su 110 miliardi. Soldi virtuali».