varie, 4 ottobre 2002
Tags : Kim Rossi Stuart
ROSSI STUART Kim Roma 31 ottobre 1969. Attore. stato Gesù (ne I Giardini dell’Eden), il vulnerabile Saverio (in Senza pelle) e poi il principe azzurro sullo schermo, in tv e per legioni di adolescenti mentre, a teatro, si è confrontato con Amleto e Macbeth
ROSSI STUART Kim Roma 31 ottobre 1969. Attore. stato Gesù (ne I Giardini dell’Eden), il vulnerabile Saverio (in Senza pelle) e poi il principe azzurro sullo schermo, in tv e per legioni di adolescenti mentre, a teatro, si è confrontato con Amleto e Macbeth. Lucignolo nel Pinocchio di Benigni. Il padre lo chiamò Kim perché amava il viaggio e l’incontro tra la cultura occidentale e orientale del libro di Kipling. «A quindici anni andai a New York, cercando le stanze piene di talenti dell’Actor’s Studio. Crebbi nella solitudine di quella metropoli. Tornai con la coda tra le gambe, ma deciso a fare l’attore» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 11/10/2002). «Ho fatto errori. Ma vado avanti per una certa strada senza risparmiarmi. Scelgo sempre per imparare. Pretendo motivazioni giuste. Investigo su me stesso. E rinuncio nel frattempo a molti progetti, sia di teatro che di cinema. Fare esperienze difficili significa selezionare, valutare tutto con rigore instancabile. Il che non esclude che si possa ugualmente sbagliare. [...] Ogni volta che posso, freno coi ritmi del lavoro. Quando gli impegni superano il livello di guardia, rallento, cerco spazi che appartengano solo a me. Non voglio mai perdere il rapporto con le cose di tutti i giorni» (’la Repubblica” 29/4/2001). Nella sua vita cosa conta di più? «La libertà. Anche per questo mi sono comprato una casa piccola, senza mutuo. Non posso pensare di avere obblighi. A me basta poco: un paio di pantaloni, un maglione, un paio di scarpe. Uno di tutto. [...] Leggo, vado al cinema e pesco in apnea. E mi piace anche viaggiare, ma per lavoro. [...] Il teatro è una certezza per me, mi fa bene pensare che nella vita c´è sempre Shakespeare. [...] La serenità è una cosa a cui aspiro. Il lavoro spesso te la toglie, devi dare sempre qualcosa di più. [...] Ho iniziato per caso a recitare, ma è stata una folgorazione. A 13 anni sono uscito da una libreria con un tomo sotto il braccio, Stanislavskij: l´ho rubato, all´epoca costava 40mila lire» (Silvia Fumarola, ”la Repubblica” 11/11/2003). «Kim Rossi Stuart ha un conto in sospeso con l’infanzia. Molti attori usano il proprio passato remoto come una riserva interiore, un mondo che custodisce energie e sensazioni preziose. Per l’interprete di Senza pelle e Le chiavi di casa, condannato a esser sottovalutato da una bellezza quasi imbarazzante, l’infanzia è qualcosa di più. Una ferita sempre aperta, il punto di intersezione fra piacere e dolore, la misura segreta di tutte le cose. Lo dicono i personaggi che ha fatto [...] (il suo Lucignolo era fra le cose belle del Pinocchio di Benigni). Lo dice il suo passato di figlio d’arte e bambino prodigio che imparò presto a non cercarsi troppe certezze in casa. [...] ”[...] sono cresciuto così, i miei si separarono che avevo 6 anni ma non fu un trauma, ero preparato, era già successo a tanti miei compagni. [...]”» (Fabio Ferzetti, ”Il Messaggero” 5/8/2005).