Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
C’è questa foto eccezionale dove si vedono i due papi – Francesco e Benedetto XVI – inginocchiati uno vicino all’altro, vestiti di bianco e con lo zucchetto bianco in testa, non proprio identici, Benedetto ha solo la talare, Francesco anche la mantellina e la fascia, inoltre Francesco è un po’ più alto e quando il fotografo li prende da dietro si vede che Benedetto è completamente canuto mentre Francesco ha ancora i capelli scuri solo spruzzati di bianco ai lati. Siamo nella Cappella di Castel Gandolfo, dove Papa Francesco è andato ieri in elicottero a trovare Papa Benedetto. Benedetto voleva che Francesco si sedesse sull’inginocchiatoio d’onore, Francesco ha risposto che avrebbero pregato insieme, uno vicino all’altro, inginocchiati sullo stesso banco. «Siamo fratelli», ha aggiunto.
• È stato un festival di bianco.
Sì, bianco era anche l’elicottero che alle 12.05 si è alzato in volo dall’eliporto vaticano. In dieci minuti è arrivato a Castel Gandolfo, ha sorvolato per due volte la cittadina a bassa quota mentre la folla dei fedeli, riunita in piazza della Libertà, applaudiva, poi è atterrato nella villa del Papa sulle pendici del lago Albano. Benedetto aspettava col vescovo di Albano Marcello Semeraro e col direttore delle ville pontificie Saverio Petrillo. Quando Francesco è sceso dall’elicottero s’è visto che i due papi erano – naturalmente – vestiti di bianco. Bianco l’elicottero e bianca anche la cassetta sul tavolino della piccola sala dove i due papi sono rimasti a parlare alla fine, nella quale sarebbero stati custoditi dei documenti (sulla cassetta era anche posata una busta bianca). Si può strologare su questa cassetta e sulla busta? Chi sa. Il colloquio è durato 40-45 minuti, e non se ne sa niente. I cronisti suppongono che Francesco e Benedetto abbiano parlato di Vatileaks o del nuovo segretario di stato (se ci sarà un nuovo segretario di stato). Ma alle congetture dei cronisti dobbiamo dare un peso relativo, dopo le profezie totalmente sbagliare sul conclave.
• Si sono affacciati insieme al balcone del Palazzo Apostolico?
La folla lo ha sperato, e sarebbe stata un’altra fotografia clamorosa. Sul balcone erano puntate decine di obiettivi e di telecamere delle reti di tutto il mondo. Ma non è successo. C’è un confine delicatissimo che non va superato, nessun gesto o parola può far suppore che i papi siano davvero due, come c’è piaciuto immaginare ieri e un poco anche nel corso di questo racconto. Il Papa è uno solo e Benedetto, Papa emerito, ha detto fin dal primo momento che avrebbe obbedito al suo successore e non avrebbe fatto nulla che potesse in qualche modo creare incertezza sul principio di autorità che regge da sempre la Chiesa. Mentre camminavano all’interno del palazzo pontificio, Ratzinger – appoggiato al bastone, vecchio - s’è tenuto sempre due passi dietro il suo successore. Affacciarsi insieme sarebbe stato equivoco. I due erano accompagnati dai rispettivi segretari, monsignor Georg – che è rimasto in Vaticano con Francesco – e monsignor Xuereb che ha seguito Benedetto a Castel Galdolfo. Il Papa ha regalato al Papa emerito un’icona della Madonna dell’Umiltà. Bergoglio: «Ho pensato a questa icona per i tanti esempi di umiltà del pontificato di Papa Benedetto». Ratzinger si è commosso.
• In che lingua hanno parlato?
In italiano. Padre Lombardi: «Il colloquio ha dato modo a Benedetto XVI di rinnovare il suo atto di riverenza e obbedienza al suo successore e a Papa Francesco di rinnovargli la gratitudine sua e di tutta la Chiesa per il ministero svolto da Papa Benedetto nel suo pontificato». Papa Benedetto ha poi accompagnato all’eliporto Papa Francesco, guardandolo tornare verso Roma. Erano le 14.42.
• In ogni caso, nel colloquio privato, Francesco avrà chiesto a Benedetto lumi sulla Curia. Benedetto l’ha frequentata per vent’anni.
Si azzardano, su questo, le ipotesi più ardite. Intanto, Papa Francesco ha confermato per ora nei rispettivi dicasteri tutti gli uomini della gestione precedente donec aliter provideatur
, cioè: «fino a quando non si provvederà altrimenti». Lunedì scorso Bergoglio ha incontrato il segretario di stato Tarcisio Bertone, occhio del ciclone secondo quanto hanno scritto i giornali (ma prudenza, per favore), e s’è fatto spiegare da lui l’agenda. Altro colloquio che si suppone politicamente rilevante quello con Santos Abril y Castello, arciprete della basilica di Santa Maggiore. S’è poi congetturato parecchio intorno alle chances di padre Lorenzo Baldisseri, su cui Papa Bergoglio ha imposto la berretta cardinalizia già in conclave, immediatamente dopo la nomina. Tuttavia: Baldisseri era segretario del conclave e il segretario del conclave, da tradizione, è il primo cardinale nominato dal nuovo Papa. Solo Ratzinger, nel 2005, non s’era attenuto a questa consuetudine.
• Però Benedetto ha lasciato a Francesco una corposa documentazione sugli scandali.
Padre Lombardi dice che non l’ha ancora letta. Il rapporto è chiuso nella cassaforte dell’appartamento pontificio, dove peraltro Francesco non ha messo piede. Ha rifiutato la stanza 201 di Santa Marta, destinata all’eletto, e continua ad abitare la camera 207, nella quale dormiva prima di essere nominato. Gigi Accattoli ha scritto sul “Corriere”: «Il Papa nuovo si è dato un nome ma non un programma e vive alla giornata. Ma lo fa con tale spontanea semplicità che pare Papa da sempre».
(leggi)