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 2013  dicembre 21 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Enrico Letta
Il Vicepresidente del Consiglio è Angelino Alfano
Il Ministro degli Interni è Angelino Alfano
Il Ministro degli Esteri è Emma Bonino
Il Ministro della Giustizia è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Fabrizio Saccomanni
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Maria Chiara Carrozza
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Enrico Giovannini
Il Ministro della Difesa è Mario Mauro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Flavio Zanonato
Il Ministro delle Politiche agricole è Nunzia De Girolamo
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni culturali e Turismo è Massimo Bray
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Andrea Orlando
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Graziano Delrio (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Carlo Trigilia (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Integrazione è Cécile Kyenge (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Gianpiero D’Alia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e di Coordinamento dell’attività è Dario Franceschini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente facente funzioni dell’ Egitto è Adly Mansour
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Putin, dopo essersi comprato l’Ucraina per 15 miliardi, ha concesso la grazia al nemico Khodorkovsky, uscito ieri dalla colonia penale numero 7 di Segezha, in Carelia, e sbarcato a Berlino dove s’è precipitato a trovare la madre Marina, malata di cancro.

I due fatti sono collegati?
Sottilmente collegati, in quanto espressione dell’identica realtà, e cioè la forza spaventosa di Putin, non solo all’interno, ma anche all’estero. Europei e americani si sono battuti per tirare l’Ucraina dalla loro parte e anche la piazza di Kiev era per l’Occidente. Senonché Putin ha messo sul tavolo i 15 miliardi, e svariate promesse di forniture energetiche. Il presidente russo avrebbe addirittura voluto che l’Ucraina entrasse in una zona di libero scambio, pretesa che ha accantonato, ma solo per ora. Questa forza di persuasione, figlia di un’arroganza imperiale, spiega anche il caso Khodorkovsky.  

Sentiamo.
Non ho bisogno di dire a lei, patito della "Gazzetta dello Sport", che a febbraio si disputeranno in Russia le Olimpiadi invernali. La città prescelta è la più lunga d’Europa, cioè Sochi, 145 chilometri di costa. Putin ha tirato fuori più di dieci miliardi di dollari e ingaggiato l’architetto olandese Erick van Egeraat, un appassionato di scatole da scarpe, che prende, perfora, deforma, piega, un costruttore di edifici dai contorni sfumati, un innamorato di Mondrian. Costui, su indicazione del presidente, ha costruito un arcipelago di 3,3 milioni di metri quadri, in forma di Russia, con fiumi artificiali che rimodelleranno la rete fluviale russa, l’orografia riprodotta in scala, due porti turistici incorniciati da chiese, centri sportivi, alberghi a cinque stelle. Tutto questo per dirle che razza di show planetario ha in mente Putin. E a tutto questo come risponde il resto del mondo? Hollande non sarà presente, Obama si farà rappresentare da due lesbiche, altri sedicenti difensori dei diritti umani storceranno il naso e faranno i difficili. Adesso - deve aver pensato più o meno il Nostro - ve la faccio vedere.  

Cioè, liberando Khodorkovsky Putin dice al mondo: non sono affatto l’illiberale di cui andate cianciando, la scelta di non venire a Sochi o di farvi sottorappresentare all’inaugurazione dei Giochi è solo politica, un puro atto di inimicizia verso di me del tutto ingiustificato.
Proprio così. Le due Pussy Riot saranno amnistiate a loro volta, idem i militanti di Greenpeace arrestati nell’Artico, e quattro degli accusati per le proteste di piazza del 2012. Del resto, nel 2008, i cinesi, in vista delle Olimpiadi, fecero più o meno lo stesso, ammorbidendo la loro politica estera (in quel momento c’era la questione del Darfur), limitando le esecuzioni, eccetera eccetera. Putin, con le Olimpiadi, si prepara a una consacrazione univdersale, vedremo di sicuro qualcosa di fantasmagorico, qualcosa che ci lascerà a bocca aperta. O almeno questo lui spera. Convincere Khodorkovsky a chiedere perdono non è stato difficile, con la madre in fin di vita.  

Chi è in definitiva questo Khodorkovsky?
Dopo la caduta dell’Unione sovietica (1989), un gruppo di gente svelta arricchì enormemente comprandosi per quattro soldi i vari pezzi dello stato in disfacimento. Tra questi, Mikhail Khodorkovsky, che mise le mani sulla compagnia petrolifera Yukos. Quando Putin prese il potere - primo ministro nel 1999, poi presidente nel 2000 - convocò Khodorkovsky e gli altri oligarchi e spiegò che avrebbe chiuso gli occhi sui sistemi che quelli avevano adoperato per farsi ricchi. In cambio, però, gli oligarchi avrebbero fatto il piacere di disinteressarsi completamente della politica. Parecchi gli dettero retta. Ma alcuni no, e questi hanno tutti fatto una brutta fine. Khodorkovsky, in particolare, si mise a finanziare partiti politici e s’era messo in testa di correre alle presidenziali contro lo stesso Putin. Finì in Siberia, accusato di frode, riciclaggio e furto di petrolio. La Yukos venne fatta a pezzi e i pezzi venduti a vari dipartimenti statali. Fine dell’avventura. L’uomo s’è fatto dieci anni di prigione, prima in Siberia poi in Carelia. Non è uno scherzo.  

Putin è sicuro che a questo punto non farà politica?
Sicurissimo. Khodorkovsky è stato condannato in due processi, ma c’è un terzo processo che potrebbe partire o non partire. Stavolta si tratterebbe di un processo per omicidio, perché Khodorkovsky, quando era un oligarca, non esitava a far fuori chi gli si parava davanti se gli dava fastidio. È possibile che Khodorkovsky, il quale può restare a Berlino per un anno (la Merkel s’è molto compiaciuta della sua liberazione, per la quale dice di essersi battuta), scriva libri, renda note le riflessioni fatte in questi anni, insomma si trasformi in un guru. Però, con prudenza. (leggi)

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