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 2014  dicembre 15 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro degli Affari regionali è Maria Carmela Lanzetta (senza portafoglio)
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Tanto vale partire subito dall’intervento di Fassina.

Stiamo parlando dell’Assemblea del Pd e dello scontro, ampiamente preannunciato, tra Renzi e la sua minoranza di sinistra?
Sì. Fassina ha parlato ieri mattina, e alla fine del suo intervento ha detto: «A me pare che il presidente del consiglio cerchi delle giustificazioni per arrivare al voto, a un voto anticipato. Guardate io dico con meno… non ho l’eleganza di Cuperlo o la diplomazia di D’attorre. Lo dico con grande chiarezza, Matteo: è inaccettabile la delegittimazione morale e politica che ogni volta fai in queste sedi di chi ha posizioni diverse dalle tue. (alzando sempre più la voce) Non sto in parlamento per frenare, per boicottare, per gufare, per far fallire le riforme, sto in parlamento per esprimere il mio punto di vista, costruttivo come quello tuo e come quello di altri. E non ti permetto piu - è l’ennesima volta che lo dico - di fare le caricature di chi la pensa diversamente da te. È inaccettabile (applausi). La minoranza non fa diktat. La minoranza non cerca il congresso anticipato, la minoranza non vuol far finire il governo prima del 2018. Se vuoi andare a elezioni dillo chiaramente, assumiti la tue responsabilita e smettila di scaricare le responsabilita’ sulle spalle di altri (vivi applausi).  

Veramente l’altro giorno, e in qualche modo anche ieri rispondendo ai giornalisti, Civati ha detto che se Renzi vuole andare alle elezioni sventolando la bandiera del Jobs Act lui fa la scissione. E la Bindi, a sua volta, pretende che la Consulta esamini preventivamente la legge elettorale per stabilire se è costituzionale o no, altrimenti «con sdegno me ne vado».
E l’altro giorno la minoranza ha mandato sotto il governo sulla storia dei senatori a vita. I membri della minoranza chiedono di essere sostituiti in commissione, per non dover votare contro il governo. Succederà, ma che faranno in aula? Si può star dentro stando fuori? Civati evoca Prodi per il Quirinale, ma Prodi aveva appunto ministri che andavano a manifestare contro il governo, Bertinotti partecipò alla sfilata del 2 giugno con un distintivo pacifista all’occhiello e fu lui, poi, a buttare giù Prodi (ottobre 1998).  

Che ha risposto Renzi?
Sull’Ulivo e, quindi, su Prodi, che la minoranza vorrebbe al Quirinale: « Io contesto che ci sia un racconto mitologico e nostalgico dell’Ulivo quando quell’esperienza politica è stata sostanzialmente mandata a casa da nostri errori e divisioni. Contesto l’idea di farne un santino senza riconoscere la responsabilità di quanto accadde nell’ottobre del 1998 […] Noto un certo richiamo all’Ulivo molto suggestivo e nostalgico, ricordo cosa diceva l’Ulivo sul bicameralismo. Quello che non ricordo è come si possa aver perso 20 anni di tempo senza aver realizzato le promesse delle campagne elettorali».  

E a Fassina non ha risposto niente?
« Il Pd non è un partito che va avanti a colpi di maggioranza ma sia chiaro che non starà fermo per i diktat della minoranza. Abbiamo il dovere di corrispondere all’impegno preso con gli italiani e non staremo fermi nella palude per guardare il nostro ombelico […] Noi siamo quelli che cambiano l’Italia, non quelli che stanno a mugugnare su quelli che cambiano l’Italia […] So bene che non tutti sono d’accordo sul Jobs act. Mi piacerebbe che almeno il testo del Jobs Act fosse letto, che ci fosse uno sguardo non ideologico, una discussione nel merito. Sull’articolo 18 l’abbiamo pensata in modo diverso, ormai è andata, ognuno tiene la propria opinione ma ormai è chiusa». Ha detto qualcosa anche su Mafia Capitale e sui magistrati. Su Mafia Capitale: «Io non sono solo indignato, sono schifato. Chi è disonesto non può camminare con il Pd, dobbiamo essere molto duri anche al nostro interno. Chi sbaglia paga anche nel Pd. Non tutti gli onesti votano Pd ma chi sta nel Pd deve avere onestà come punto fondamentale. Chiedo ai magistrati di arrivare velocemente ai processi e alle sentenze». Sui magistrati ha anche detto che gli piacerebbe leggere più sentenze e meno interviste, frase che ha fatto arrabbiare il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli.  

Conclusioni da trarre dopo il match di ieri?
Tutto somatto si è rimasti nel perimetro del tollerabile. Renzi non ha esagerato e in fondo nemmeno i suoi oppositori. Una scissione in questo momento non conviene a nessuno. La minoranza può guadagnare negoziando il nome del prossimo presidente della Repubblica. Renzi, a sua volta, in questo momento ha bisogno di un voto compatto dei suoi se non vuole dipendere, per il prossimo capo dello Stato, dagli umori dei grillini e dalla capacità di ricatto di Berlusconi. (leggi)

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