Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ieri la fregata Grecale ha intercettato un peschereccio carico di 566 profughi e trenta cadaveri, gente che stava in sottocoperta ed è morta asfissiata. La ressa a bordo era tale, che le salme sono rimaste in mezzo ai viaggiatori tutto il tempo, andando rapidamente in decomposizione. Quelli della fregata hanno tirato su i vivi e rimorchiato il peschereccio con i morti fino al porte di Pozzallo, dove arriveranno oggi.
• La cosa fa ormai pochissima impressione, i telegiornali dànno queste notizie al quinto o sesto posto, i quotidiani hanno smesso di richiamarle in prima.
La lista delle navi in arrivo adesso in qualche porto italiano con un carico di fuggitivi è impressionante. Ieri, sempre a Pozzallo, ha attraccato la corvetta Chimera con 353 immigrati. La nave anfibia San Giorgio sta sbarcando a Taranto 1.170 persone. Il pattugliatore d’altura Dattilo della Guardia costiera e la nave Uberto Diciotti hanno soccorso al largo due gommoni e una motopesca portando poi nel porto di Augusta (Siracusa) un totale di 1096 naufraghi. Qui c’era anche un morto, ripescato in mare e in avanzato stato di decomposizione. La rifornitrice Etna con a bordo 1044 immigrati ha attraccato a Salerno. Ha tentato di entrare nel porto di Messina il mercantile Mare Atlantic con 235 profughi delle Isole Marshall, donne incinte e bambini: ma c’era cattivo tempo e non si sa se e dove la stanno dirottando. La motovedetta della Capitaneria di Porto 906 Corsi ha caricato 341 immigrati e li ha portati a Porto Empedocle (Agrigento). Ancora: la nave da carico City of Beirut, battente bandiera panamense, con a bordo 120 migranti s’è presentata a Trapani. Ancora la Tichy, sempre bandiera panamense e sempre a Trapani, con 190 disperati. C’è infine la storia del pattugliatore Orione, con 396 africani e asiatici, dirottato su Catania con a bordo un malato grave, che forse soffre di vaiolo delle scimmie e dovrà essere messo in isolamento. Lo porteranno allo Spallanzani di Roma, quasi sicuramente. I medici dicono che si tratta di una misura precauzionale, probabilmente è solo una varicella, male di cui i centro-africani soffrono di frequente.
• Ma quanta gente è?
Dovrebbero essere più o meno cinquemila persone. Al 20 giugno, gli sbarcati in Italia dal 1° gennaio risultavano 58.487. Vuol dire che a questo punto siamo abbondantemente sopra i 60 mila profughi, a una media che si avvicina ai 400 al giorno. Con questo ritmo alla fine dell’anno saranno venuti da noi il triplo degli immigrati dell’anno scorso. Salvini, il capo della Lega, si scaglia contro il governo. «Altri 30 morti sulla coscienza di chi difende Mare Lorum. Le camicie di Renzi e Alfano sono sporche di sangue».
• Perché?
Mare Nostrum è il servizio di pattugliamento, affidato alla nostra Marina Militare, con il quale si soccorrono i profughi in mezzo al mare. La consapevolezza che a questo punto arrivare in Italia è più semplice, unita all’esplosiva situazione in Libia e in Siria, ha moltiplicato le fughe e i fatturati dei mercanti di carne umana. Non c’è più bisogno di arrivare direttamente sulle coste italiane - è il ragionamento di questi disperati - basterà partire e qualcuno si farà carico di noi. La Lega propugna i respingimenti, praticati per qualche tempo al tempo del governo Berlusconi e la cui esistenza scoraggia le migrazioni.
• Ho saputo che Jean-Claude Juncker, il futuro presidente della Commissione europea, vuole un commissario Ue dedicato alla questione delle migrazioni.
Sì, dovrebbero discuterne il prossimo 16 luglio, giorno in cui Juncker sarà eletto presidente. L’Europa ha già Frontex, il cui scopo è il coordinamento del pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri degli stati Ue. Alfano e il francese Cazeneuve porteranno un documento a Bruxelles per chiedere che Frontex sostituisca Mare Nostrum. Frontex dispone di 26 elicotteri, 22 aerei, 113 navi e relativa attrezzatura radar. La questione è se, accanto a questi mezzi materiali, ci sia anche un’idea politica su come si debba affrontare una crescita delle masse migranti davvero impressionante.
• Per via delle situazioni in Siria e in Libia?
L’ultimo rapporto dell’Alto commissariato dell’Onu quantifica in 52 milioni il numero totale degli uomini e delle donne in fuga. Si tratta di una popolazione come quella della Colombia o del Sudafricana e di poco inferiore a quella italiana. Di questi, quelli che si spostano all’interno del loro paese sono 33 milioni, quelli che varcano le frontiere 16,7 milioni, la metà dei quali minorenni, a cui si devono aggiungere un milione e 200 mila profughi politici che chiedono diritto d’asilo. È la crisi siriana ad aver prodotto i flussi più imponenti. Il Libano, per colpa di quella guerra civile, è diventato, con 856 mila esuli, il terzo paese al mondo per rifugiati.
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