Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ieri gli eletti del Movimento 5 Stelle, che s’erano già radunati domenica per una prima presa di contatto all’hotel St. John di Roma, si sono spostati all’hotel Universo, sempre di Roma, e qui hanno eletto i loro due capigruppo, Vito Crimi, di 41 anni, al Senato (34 voti su 54) e Roberta Lombardi, di 39, alla Camera (37 voti su 109). Elezione per alzata di mano, preceduta da un breve discorso con saluto di Beppe Grillo. Alla riunione era presente anche Gianroberto Casaleggio, ma non si sa se abbia parlato. La prima parte della riunone s’è svolta a porte chiuse e solo a un certo punto è stato acceso il collegamento in streaming. Notizie d’agenzia sostengono che nel momento di massimo ascolto fossero collegate 25 mila persone (ad onta del fatto che la linea cadesse di continuo).
• Siamo tutti in ansia per sapere che cosa ha detto Grillo.
Ha parlato pochissimo, solo per dire che «siamo tutti uniti» e raccontare che i giornalisti, quando gli sentono dire che, per esempio, vuole il reddito di cittadinanza (mille euro al mese per chiunque non lavori, il che richiederebbe, secondo calcoli giornalistici, un fondo da una trentina di miliardi) gli replicano: «Questo lo sappiamo già, dicci qualcosa di nuovo». «Cioè – ha chiosato – ai giornalisti interessa molto poco che noi si mantenga quello che abbiamo promesso in campagna elettorale». È scappato via quasi subito, gli è morto il suocero e probabilmente è tornato di corsa a Genova.
• S’è capito se l’idea di Bersani di tirarli dentro il governo o almeno dentro la maggioranza ha una minima possibilità di riuscita?
Direi che non ha nessuna possibilità di riuscita. Vito Crimi, il capogruppo al Senato (ma sia lui che la Lombardi hanno precisato che resteranno capigruppo, con la responsabilità di parlare con i giornali, solo per tre mesi), ha fatto un discorso molto chiaro. «La coerenza sarà il nostro primo punto di forza. Manterremo sempre quanto abbiamo detto in campagna elettorale. Quindi abbiamo già detto più volte che non daremo mai la fiducia a un governo politico o a un governo dei partiti. I giornalisti continuano a chiedere, ma è che chiaro che chi non vuole capire non capisce. Noi siamo pronti a fare il nostro dovere. Il Parlamento è l’organo centrale della democrazia italiana, la democrazia italiana è fondata sul Parlamento che in questi anni ha dovuto farsi suddito dei governi. I governi con i decreti legge e con un sistema elettorale che ha permesso ai governi di tenere in pugno i parlamentari timorosi di non essere rieletti. Noi dobbiamo togliere questa sudditanza e rifare del Parlamento il luogo dove persone diverse, confrontandosi, costruiscono l’iter legislatico. Con un solo interesse: l’interesse dei cittadini, il bene collettivo e mai l’interesse finalizzato alla rielezione». La capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, ha detto di essere totalmente d’accordo «con Vito», specie sulla questione della coerenza, «che ci dà la credibilità di portare i cittadini dentro le istituzioni». È molto importante, per la Lombardi, questa cosa del mandato di soli tre mesi, «non ci sono leader, ogni cittadino è leader di se stesso».
• Forse i grillini non hanno chiara l’importanza del capogruppo, perno dei movimento di ciascun gruppo nelle battaglie in aula e in commissione.
Forse. La storia di un movimento senza leader è puro Casaleggio.
• E se Napolitano tentasse la strada del governo tecnico?
Crimi ha detto che potrebbero prenderlo in considerazione. Ma la premessa è che non deve essere in alcun modo collegato ai partiti. «Qualunque proposta alternativa al governo dei partiti, noi la valuteremo. Non sta a noi individuare il governo. Non siamo la coalizione che dice di aver vinto le elezioni e sta a chi dice di aver vinto le elezioni e a Napolitano di individuare un governo».
• In definitiva, deputati e senatori non permetteranno la nascita di nessun governo. I commentatori dei giornali e i leader politici, una volta tanto d’accordo, dicono che questa è mancanza di senso di responsabilità.
I grillini potrebbero risponderle con le parole che lo stesso Crimi ha scritto su Facebook il giorno dello spoglio, quando la vittoria del M5S si profilava chiara e le difficoltà dell’ipotetico governo Bersani pure. «Irresponsabili siete voi che ci avete condotto qui, irresponsabili siete voi incapaci di introdurre una legge sul conflitto di interesssi, incapaci di fare una riforma delle pensioni senza creare un esercito di esodati, capaci di tassare la prima casa anche a chi non ha un lavoro, capaci di autorizzare discariche e centri commerciali senza ritegno, responsabili di coprire l’avvelenamento di massa di aziende come l’Ilva, incapaci di fare una legge anticorruzione seria, incapaci di colpire i patrimoni di chi ha fruito dello scudo fiscale, incapaci di modificare questa legge elettorale porcata, incapaci di dire no alla colonizzazione delle basi militari Usa, incapaci di ridurre i costi della politica in un momento nel quale un terzo del popolo italiano fatica ad arrivare a fine mese..... e noi dovremmo avere senso di responsabilità? Se un minimo di senso di responsabilità avete voi, dovete semplicemente fare le valigie... e sparire!»
(leggi)