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 2014  febbraio 04 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Enrico Letta
Il Vicepresidente del Consiglio è Angelino Alfano
Il Ministro degli Interni è Angelino Alfano
Il Ministro degli Esteri è Emma Bonino
Il Ministro della Giustizia è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Fabrizio Saccomanni
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Maria Chiara Carrozza
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Enrico Giovannini
Il Ministro della Difesa è Mario Mauro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Flavio Zanonato
Il Ministro delle Politiche agricole è Enrico Letta
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni culturali e Turismo è Massimo Bray
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Andrea Orlando
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Graziano Delrio (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Carlo Trigilia (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Integrazione è Cécile Kyenge (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Gianpiero D’Alia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e di Coordinamento dell’attività è Dario Franceschini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente facente funzioni dell’ Egitto è Adly Mansour
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

I tedeschi di Lufthansa non vogliono che gli sceicchi entrino in Alitalia. Sostengono che si tratta di aiuti di stato mascherati. Annunciano un ricorso alla Commissione Ue: «Noi rifiutiamo i sussidi periodici e la parziale nazionalizzazione delle compagnie aeree europee - si legge in una loro nota pubblicata dal Wall Street Journal - indipendentemente dal fatto che questi siano provenienti da Paesi europei, Paesi non europei o imprese di proprietà statale». Le risposte dall’Italia sembrano piuttosto tranquille. Tajani, vicepresidente dell’Unione Europea: «A me sembra che questa trattativa non comporti violazioni delle regole europee sulla concorrenza». Gabriele Del Torchio, amministratore delegato della compagnia: «Siamo nella fase più importante della trattativa, che parte questa settimana con lo scambio di informazioni per redigere insieme il nuovo piano industriale di Alitalia all’interno della logica Etihad, per mettere in sicurezza l’azienda e guardare con serenità al futuro».

Sa che di questa faccenda so poco? Ero rimasto alle Poste, acquirenti di un 19,48% con un esborso di 75 milioni. Etihad che cos’è?
È la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, piccola federazione della penisola arabica con capitale Abu Dhabi. Etihad ha 17 mila dipendenti, trasporta 12 milioni di passeggeri l’anno, ha fatturato 4,8 miliardi nei primi nove mesi del 2013, vola con 89 apparecchi ma ne ha ordinati altri 250. Alitalia è più piccola: i dipendenti sono 14 mila e dovranno diventare 12 mila. Il fatturato dei primi nove mesi è stato di un miliardo e nove milioni. Etihad studia la possibilità di acquisire fino al 49 per cento di Alitalia, che ha bisogno di un’iniezione di 300 milioni. Gli arabi hanno un mese di tempo per terminare la loro «due diligence», cioè l’esame dei conti aziendali. Ma si sa già che cosa chiedono, come minimo.  

Che cosa?
Un taglio dei dipendenti di 1.900 unità. Una ristrutturazione importante del debito pregresso,  che si aggira sul mezzo miliardo. Gli arabi vogliono che i tempi della restituzione si allunghino. Le banche - in primis Unicredit e Intesa - mugugnano parecchio. Le banche s’erano impegnate, nel momento in cui Poste ha versato i suoi 70 milioni, a concedere una nuova linea di credito di 200 milioni. Ne hanno messi a disposizione invece appena 175. Non bisogna credere che gli emiri, per il fatto che sono pieni di soldi e piuttosto innamorati dell’Italia, si possano prendere per il naso. Tutt’altro.  

Gli emiri, cioè, non stanno pensando a questa operazione solo perché l’Italia è un bel Paese.
No. È vero che lo sceicco Mohammed bin Zayed al Nahyan, principe ereditario, 52 anni, nove figli, patrimonio da 150 miliardi di dollari, ha studiato anche all’Accademia di Pozzuoli. È pure vero che sua moglie, Sheikha Salama, è una formidabile collezionista di opere d’arte (sta comprando a tutto spiano in tutto il mondo), dunque per definizione innamorata delle cose nostre. Però, l’operazione Alitalia per loro è strategica e rappresenta il tentativo di creare un’importante testa di ponte europea, capace di connettere molti piccoli hub e di dare seriamente fastidio sia ad Air France che a Lufthansa sul nostri continente, dove lo sbarco di soggetti estranei è reso difficile dalle nostre normative. Gli emiratini hanno già rilevato Air Berlin e la svizzera Darwin Airlines. I tedeschi di Lufthansa ricorrono alla Ue non in difesa della concorrenza, ma, al contrario, per non trovarsi sul mercato un altro competitor agguerrito.  

I francesi non avevano chiesto, anche loro, il taglio del personale e la ristrutturazione del debito?
I francesi hanno problemi. Tutti hanno problemi. Ieri Ryanair ha annunciato perdite nel terzo trimestre per 32,5 milioni di euro. L’anno scorso, nello stesso periodo, aveva guadagnato 18,1 milioni. Comunque, i francesi, che all’inizio pensavano di poter fare un solo boccone della nostra compagnia, non si sono ancora ritirati dalla gara.  

Come hanno fatto gli italiani a portare gli emiri fino a questo punto?
In base a quello che raccontano i giornali, il colpo finale l’avrebbe assestato Enrico Letta nel suo viaggio dell’altro giorno ad Abu Dhabi. Il colloquio definitivo tra il nostro presidente del Consiglio e il principe si sarebbe svolto sabato sera, nel raffinato ristorante libanese dell’Emirates Palace (hummus di ceci, kebab di agnello, sapori di limone, menta, sesamo). Il seguito ha raccontato: «Hanno discusso come se fossero sotto la tenda». Nei comunicati s’è poi parlato di «sintonia personale e fiducia reciproca». Mohammed bin Zayed avrebbe detto a Enrico Letta, che gli ha fatto firmare nove accordi commerciali. «Mi fido di lei». (leggi)

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