Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ci si domanda se effettivamente l’esercito russo abbia invaso l’Ucraina e se, dunque, siamo effettivamente sull’orlo della guerra mondiale.
• Lo domando io a lei.
E la risposta è no, per quanto le autorità di Kiev (Kiev = capitale dell’Ucraina) gridino al disastro e chiedano l’intervento armanto degli occidentali. Ci sono soldati in divise anonime - sono russi, ma non immediatamente imputabili ai russi - in Crimea. A questo punto, dovrebbero essere 25 mila. Altri militari in divise non idenitificabili girano nell’Ucraina sudorientale. Il Parlamento crimeo è assediato, Putin tiene fortemente sotto controllo la penisola, che peraltro è al 70 per cento russa e dove, per accordi internazionali molto antichi, staziona la flotta di Mosca. A rigore, potremmo sostenere che quella della Crimea è un’invasione per modo di dire, essendo quella una repubblica autonoma, di orientamento saldamente filorusso da sempre. Nel resto del Paese, dal punto di vista dell’attacco di Mosca, non sta succedendo niente. La mega esercitazione, di cui abbiamo parlato ancora ieri, sta finendo. Lo stesso Putin, al termine di uno dei suoi colloqui (un’ora e mezza con Obama, una lunga chiaccherata anche con la Merkel), ha invitato tutti a stare calmi. A certe dichiarazioni avventate degli occidentali (buttiamo fuori la Russia del G8, per esempio, proposta da Kerry, rilanciata da inglesi, francesi e canadesi, fatta cadere dagli altri) la cancelliera ha risposto che con Mosca bisogna continuare a trattare per arrivare a una soluzione condivisa.
• Ma supponiamo che i carri armati russi varchino il confine. Che faranno allora gli occidentali?
In quel caso gli occidentali - e per occidentali intendo gli europei, gli americani e la Nato - non faranno assolutamente niente. C’è infatti un piccolo problema finanziario: l’Ucraina ha in cassa denari sufficienti per tre settimane, dopo di che sarà a secco. L’intervento militare a contrasto di un interventi militare russo è da escludere per le sue conseguenze inimmaginabili, che possiamo riassumere così: ma chi, da questa parte del mondo, ha voglia di morire per l’Ucraina? Ma anche l’intervento di pace è, per dir così, proibitivo: ci vogliono cinquanta miliardi freschi per salvare il Paese e nessun governo occidentale ha la forza politica per spiegare ai propri cittadini che bisogna mettere mano al portafoglio per l’ennesimo capitolo della Quesione d’Oriente. Quindi Putin non ha nessun bisogno di far intervenire i carri armati. Con i 15 miliardi di prestito, per ora congelati, e i forti sconti sulle forniture di gas, ha in pratica già vinto la partita. Oggi si riuniniscono i ministri degli Esteri europei e, nello stesso tempo, la Tymoshenko (quella con la treccia) va a trovare Putin, di cui è stata a suo tempo molto amica. Non credo che, a parte le solite parole di fuoco, da questi vertici uscirà niente di interessante. La cosa più probabile è che sia cominciata una lunga maratona diplomatica al termine della quale l’Ucraina potrebbe essere divisa in due parti ponendo il confine della separazione lungo il corso del Dnepr.
• Perché la Crimea è tanto importante per i russi?
Beh, prenda una carta geografica e constati che la Crimea è una specie di enorme porto naturale affacciato sul Mar Nero. Chi possiede la Crimea, controlla il Mar Nero. Il Mar Nero è in realtà un grande lago, con un piccolo passaggio verso gli altri mari del mondo. Questo passaggio si chiama Bosforo. Partiamo in barca da Sebastopoli - dove sta la flotta russa - attraversiamo il Mar Nero e passiamo il Bosforo: dove siamo capitati? In un altro piccolo lago, che si si chiama Mar di Marmara. Non è un lago, in realtà, nemmeno questo perché a sua volta ha un’apertura verso il basso, detta Stretto dei Dardanelli. Con la nostra barca attraversiamo anche i Dardanelli e dove ci troviamo? Nel Mar Egeo, cioè di fronte alla Grecia! Il Golfo di Taranto è a un passo! Cioè chi controlla il Mar Nero arriva presto nel Mediterraneo. Ma supponiamo che i russi non possiedano il Mar Nero: per arrivare in vista del Golfo di Taranto la loro flotta dovrebbe partire dalla Siberia... Lei capisce che per Putin la cosa è fuori discussione.
• Quindi è una battaglia persa in partenza?
Ma gli occidentali hanno commesso una grave imprudenza tentando di attirare verso di sé i nazionalisti ucraini. È meglio limitarsi alla guerra per dichiarazioni, con cui tutti fanno bella figura e non si corrono rischi.
• Ho letto che anche Renzi ha preso posizione.
Sì, dopo un vertice con Mogherini (ministra degli Esteri) e Pinotti (ministra della Difesa), da Palazzo Chigi è uscito questo virgolettato: «il governo italiano si associa alle pressanti richieste della comunità internazionale affinché sia rispettata la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Violazioni di tali principi sarebbero per l’Italia del tutto inaccettabili. L’Italia rivolge alla Russia un forte appello a evitare azioni che comportino un ulteriore aggravamento della crisi e a perseguire con ogni mezzo la via del dialogo. Al tempo stesso il Governo italiano esorta le autorità di Kiev a promuovere ogni sforzo volto alla stabilità e alla pacificazione del Paese nel rispetto della legalità e della tutela delle minoranze». Niente di sorprendente, come vede.
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